Dopo un lungo isolamento dal mondo del web una pioggia di Megabytes ha inondato la collina e i suoi paesi sparsi fino ad arrivare a San Sebastiano e oltre, grazie a Senza fili Senza confini, il provider sociale di servizi internet fondato dall’Ing. Trinchero nel 2014 a Verrua Savoia. L’arretratezza delle infrastrutture italiane e la pigrizia dei colossi della telecomunicazione nazionale avevano spinto l’ingegnere di Verrua a trovare una soluzione per i paesini, che come il suo, continuavano ad essere tagliati fuori dalla connessione ad alta velocità e quindi dal mondo. Con un sistema wi-fi di antenne e ripetitori di segnale nacque cosi il primo operatore di comunicazione non profit e le porte della rete cominciarono ad aprirsi anche agli abitanti delle zone rurali, mentre il New York Times dedicava un articolo all’intraprendente ingegnere italiano e portava alla ribalta le contraddizioni della nostra penisola. A due anni di distanza possiamo parlare di Senza fili senza confini come utenti: oggi ci troviamo improvvisamente con prestazioni intorno agli 11-12 Mbps, pari o addirittura superiori a quelle di cui usufruiscono coloro che abitano in grandi città, interruzioni di servizio praticamente assenti (l’unica volta che mi è capitato ho ricevuto un’email dal fondatore che mi tranquillizzava e mi dava spiegazioni sulla sospensione temporanea), la quota di prima associazione è pari a 145 euro se l’adesione avviene nella seconda parte dell’anno, dopodichè il costo annuo del servizio è di 80 euro. I proventi vengono destinati in primo luogo a scopi di miglioramento e potenziamento della rete, e a questo proposito basta leggersi l’art.4 dello Statuto per capire che si fa sul serio: “L’Associazione ha per scopo la crescita e il rafforzamento della cultura locale e il sostegno di Internet come strumento di promozione e tutela delle identità culturali dei propri associati, attraverso la realizzazione e/o il mantenimento di collegamenti digitali a larga banda per tutti i propri associati, la loro alfabetizzazione digitale, il loro aggiornamento continuativo alla tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni.” Non solo, Senza fili Senza confini si fa promotrice di progetti a scopo sociale e umanitario: al 19 ottobre grazie alla sua organizzazione sono stati raccolti 10130 euro per il terremoto di Amatrice, mentre altri fondi vengono destinati al finanziamento di borse di studio. Chi è in difficoltà ha un posto di primo piano per Senza fili Senza confini: mi son trovato bloccato a casa per alcuni mesi a seguito di un infortunio, senza poter uscire e senza internet; il Presidente si è interessato di persona e nel giro di dieci giorni ho cominciato a surfare sulle onde digitali a velocità mai viste prima. Il modello funziona talmente bene che oggi ci si chiede se sia replicabile in altre aree italiane dove il divario digitale rispetto ai centri urbani è particolarmente forte. Noi cittadini di confine, snobbati dai grandi capitali della digitalizzazione per uno sfavorevole rapporto costi/benefici, adesso siamo cittadini senza confini.
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