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27 Ottobre 2016 - 10:47
A che serve l’ASL? Tutela veramente la nostra salute? Ce lo siamo chiesti martedì scorso assistendo alla conferenza dei servizi sull’ampliamento delle discariche di Chivasso. Lo chiediamo al dottor Lorenzo Ardissone e al dottor Enzo Bertellini.
Nel novembre scorso, in occasione dell’esame della versione precedente del progetto Wastend, ASLTO4 aveva mandato a Città Metropolitana un bel documento. Bello e agghiacciante. In tre pagine illustrava le gravi condizioni del territorio attorno alle discariche e le possibili conseguenze sulla salute.
Per questo martedì ci aspettavamo qualcosa di meglio di quanto abbiamo ascoltato. Il dottor Bertellini si è dilungato in un dico e non dico. Ha mosso una sola efficace osservazione allo studio commissionato da SMC, proprietaria delle discariche, al professore universitario Giorgio Gilli: “Lo studio suggerisce di continuare a monitore le condizioni del territorio. Ma chi eseguirà questi controlli?”.
Ma il dottor Bertellini non ha menzionato i due eventi intercorsi tra novembre ed oggi: la diffusione di metano nel sottosuolo e il fallimento della bonifica delle falde acquifere. Forse l’Azienda Sanitaria non lo sa.
Il dottor Bertellini ha citato lo “Studio Sentieri” del 2010. Ma si è dimenticato di due indagini epidemiologiche più recenti, del 2013, una della Regione Lazio e l’altra della Regione Marche. Quest’ultima prende in considerazione le cause di mortalità e di ospedalizzazione che “l’attuale letteratura scientifica associa alla residenza in prossimità di siti legati al ciclo di smaltimento dei rifiuti” e rileva che in alcune delle dodici aree studiate sono stati evidenziati “eccessi statisticamente significativi di patologie come tumori emolinfopoietici, polmone, vescica, fegato e malformazioni congenite”. Il documento si trova con facilità in rete e gli ambientalisti lo avevano segnalate all’Azienda Sanitaria. Forse l’ASL non ne è a conoscenza.
Il dottor Bertellini non ha tenuto conto dei numerosi provvedimenti di diffida comminati dalla Provincia a SMC fra il 2011 e il 2014. Essi rilevano delle irregolarità nelle gestione delle discariche su biogas, odori, percolamento esterno, e una riguarda il nerofumo conferito nel 2011. Tutti documenti significativi per la salute. Forse l’ASL non li conosce.
Il dottor Bertellini non ha citato le due diffide del 2016 menzionate, se abbiamo compreso bene, dal dottor Soldi. Forse ASL non le conosce.
Il dottor Bertellini ha continuato ad attribuire all’”Università” lo studio del professor Gilli, mentre quello studio è stato commissionato da SMC. Forse ASL non lo sa.
Troppe cose l’Azienda Sanitaria Locale non sa. Se non le sa vuol dire che non è nelle condizioni di proteggere la nostra salute.
Se il dottor Bertellini non sa, gli possiamo mandare tutta la documentazione che abbiamo. Questo giornale segue da anni le vicende della discarica. Ci faccia sapere il suo indirizzo di posta elettronica e gli mandiamo tutto e in fretta.
I costi della sanità pubblica li paghiamo noi cittadini. Lo stipendio del dottor Bertellini lo paghiamo noi. Anche per questo martedì ci aspettavamo di più. E un po’ più di coraggio.
Ciuffreda contro l’Asl
Nella conferenza di martedì c’è stato un teso scambio di vedute fra Ciuffreda e il dottor Enzo Bertellini rappresentante dell’ASL. Dopo la relazione del medico dell’Azienda Sanitaria il sindaco ha preso la parola dicendo all’incirca: sono stato chiamato il sindaco dei tumori. Chiedo al collega Bertellini: se è sicuro che l’intervento in progetto causerà un aumento di patologie, allora lo scriva. Parole pronunciate con tono imperioso e che, indipendentemente dalla volontà dell’autore, potevano avere la conseguenza di intimorire il già titubante Bertellini. Parole inutili: il sindaco sa che il medico dell’ASL non lo scriverà mai. Bertellini può scrivere che, sulla base della letteratura scientifica disponibile, l’intervento “potrebbe” causare un incremento di malattie. Non scriverà mai che le discariche di Chivasso causano malattie e che l’intervento progettato causerà malattie. Se lo scrivesse, la società SMC gli chiederebbe di provarlo o di pagarle i danni.
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