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CHIVASSO. Ascensore rotto. Anziani chiusi in casa da 3 settimane

Ti rendi conto che è vero quando superi il portone d’ingresso e ti trovi in un androne buio. In via Togliatti 32, l’ascensore non funziona da tre settimane. In quel casermone grigio e bianco proprietà di Atc, tutti i giorni, da tre settimane, bisogna farsi le scale a piedi. Da quasi un mese, loro, F.A. e F.C. non escono quasi più di casa. Settantadue anni lui, 69 lei, da ben 26 anni vivono da sposati alle case popolari di fronte alla sede dell’Asl. Abitano al quinto piano. Le loro condizioni di salute non permettono loro di salire e scendere lescale a piedi. Tutti e due soffrono di diabete, che li ha portati ad avere fastidiosi problemi alle gambe. L’età, poi, gioca pure contro di loro. Uscire di casa, quando va bene, riescono a farlo una volta al giorno. Per andare a prendere quelle due o tre cose più urgenti al supermercato sotto casa. Non di più perchè portare le borse della spesa a casa, per ben cinque piani, è davvero difficile. Quando va male non escono proprio e trascorrono diversi giorni chiusi dietro quelle loro quattro mura. A portar da mangiare alla coppia è un volontario dell’associazione Punto a Capo di Lina Borghesio. Fino a tre settimane fa ci andavano con una vecchia macchina. Adesso, con l’ascensore così, non ce la fanno più. Eppure i tecnici dell’Atc, loro, li hanno avvisati. Così come hanno anche avvisato il Comune. “Gli operatori dell’Atc - raccontano i due coniugi - ci hanno detto che l’ascensore si è rotto perchè è troppo vecchio e non riescono a trovare i pezzi di ricambio. In Comune abbiamo provato più volte ma l’unica cosa che ci hanno detto è di stare tranquilli, che loro fanno quello che possono. Dicono che prima o poi l’ascensore verrà aggiustato”. Si ma quando? “Ci hanno anche detto di fare cambio con qualcuno dei piani di sotto. Ma secondo voi, una famiglia che sa che l’ascensore non funziona più sarebbe disposta a farlo? Noi, da parte nostra, le abbiamo provate davvero di tutte”. Coinvolgere anche gli altri inquilini, però, è difficile. “Oltre a noi, solo altre due persone hanno lo stesso problema. Una delle due è sulla sedia a rotelle e per uscire la deve portar giù il figlio in braccio. Gli altri sono tutti giovani e a loro il problema non interessa”, aggiungono. Di viveve in questa situazione non ce la fanno proprio più. E chissà per quanto ancora andrà avanti. “Ci hanno detto - sostengono ancora i due chivassesi - che dovrebbero fare una riunione con tutto il condominio per vedere quanti sono disposti a pagare per un nuovo ascensore. Ma secondo voi, qui, quanti possono permetterselo?”.
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