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19 Ottobre 2016 - 08:35
Consiglio rovente, l’altra sera, per gli scontrini emessi durante la fiera autunnale. Ad innescare la polemica, il gruppo “Uniti per Rivara” che con una mozione ha puntato l’indice sul fatto che, durante la festa, sarebbero stati emessi solo 9 scontrini fiscali del tradizionale pranzo a fronte di almeno 150 partecipanti. Questo è quanto ha rimarcato il capogruppo di opposizione Lorenzo Terrando. “L’emissione, a ricevuta del pagamento della quota per il pranzo, di 9, e sottolineo 9, scontrini, a fronte di un numero di 150 partecipanti circa, è un atto grossolanamente ingenuo e sfacciato - inforca Terrando -. Quando a pranzo pressoché iniziato, e con la quasi totalità dei commensali accomodati ai tavoli, al consigliere Pastore, arrivato in quel momento è stato emesso, da parte del consigliere Ferruccio Vernetti Rosina, che con l’assessore Chiara Rolle si sono occupati dell’accoglienza degli ospiti e di incassare le quote dei paganti, lo scontrino numero 9 abbiamo subito pensato ad un errore. Incomprensibile come, a fronte di 150 presenze, la numerazione fosse ferma a 9. Da un rapido controllo è emerso che dei precedenti 8 scontrini, 6 erano stati emessi agli altri consiglieri o a persone dichiaratamente legate al gruppo consiliare di minoranza. Un ammontare di scontrini così anomalo è indice evidente e grossolano che si è ritenuto di operare per contanti, a un pranzo organizzato dal Comune, senza pudore nel scegliere un’impresa non si sa come, e in più maneggiando denaro in modo molto discutibile per una pubblica amministrazione. La ridicola percentuale di 9 scontrini su 150 presenti è un’autentica presa in giro nei confronti di chi ha la ‘grave colpa’ di sedersi a questo tavolo del consiglio vigilando sull’operato di questa amministrazione, a tutela di Rivara e dei Rivaresi. Forse, dopo le domande scomode poste in merito al pranzo dello scorso anno, si pensava di poter continuare ad usare questa occasione come bancomat occasionale, mettendo, a tacere i ‘rompiscatole della minoranza’ con qualche scontrino”. Al dibattito non hanno preso parte nè il sindaco Gianluca Quarelli, nè l’assessore Chiara Rolle e nè il consigliere Ferruccio Vernetti Rosina, chiamati direttamente in causa e quindi costretti a lasciare il Consiglio. Secca la replica della maggioranza: “In occasione della Fiera Autunnale il Comune di Rivara sostiene abitualmente, nell’ambito delle proprie spese di rappresentanza, il costo di alcuni pasti, offerti a rappresentanti di Enti o soggetti terzi regolarmente individuati secondo le norme in materia. Tali spese vengono regolarmente fatturate ed inserite nel bilancio della manifestazione. Dalla stessa documentazione allegata alla mozione (incentrata in particolare sull’edizione 2016) si evince che gli scontrini in questione sono stati rilasciati dalla Salumeria Gastronomia Laboroi, soggetto individuato per il servizio, ed ovviamente non dai componenti dell’Amministrazione rivarese.Da informazioni assunte presso la stessa Salumeria Gastronomia Laboroi, gentilmente prestatasi alla collaborazione anche se ovviamente non tenuta a farlo, in occasione della Fiera Autunnale di Rivara 2016 sono da questa stati rilasciati scontrini fiscali per un ammontare approssimativo di 2.400.Non è dato comprendere come possa rientrare tra le prerogative del mandato dei consiglieri di minoranza il controllo dell’espletamento delle procedure fiscali da parte di soggetti terzi non dipendenti dal Comune di Rivara. Allo stesso modo non è dato comprendere come potrebbe essere stato cagionato un danno di qualsivoglia entità al Comune di Rivara dal momento che quest’ultimo ha sostenuto unicamente il costo dei pasti regolarmente fatturati a quest’ultimo. Allo stesso modo non è dato comprendere perché ed a quale titolo dovrebbe essere recuperata una somma che il Comune di Rivara non ha mai speso o previsto di spendere”.
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