Ipse dixit. Finalmente abbiamo potuto leggere, in un’intervista al sindaco Falcone, le vere ragioni che hanno portato alla scelta di assumere un esperto in comunicazione. “In questo primo anno di governo cittadino ho avuto modo di constatare come l’attività e il lavoro svolto da me e dalla mia giunta non siano stati ben compresi dai venariesi. Ci sono stati molti problemi dal punto di vista della comunicazione”. Al contrario a me pare, che molti cittadini abbiano ben compreso questo primo anno di attività della giunta, e siano tutt'altro che soddisfatti, a partire dal gruppo consiliare M5S che avrebbe assai gradito il congedo illimitato dell’assessore D’Afflitto per la gestione della vicenda Fondazione Via Maestra, e non solo. “Dei problemi comunicativi se ne parlato ampiamente con onorevoli e senatori … non ultimo con Di Maio …. Anche loro hanno detto quanto fosse fondamentale quella figura … anche per avere tempo per dedicarmi alla città e non a rispondere alle telefonate dei giornalisti”. Beh, se lo hanno detto gli onorevoli grillini, e persino Di Maio. Del resto, sono tutti profondi conoscitori del contesto locale. Resta solo da capire se intendevano una “figura fondamentale” per l’Amministrazione comunale o per gli equilibri interni del gruppo 5 stelle di Venaria. In ogni caso, con tutte quelle telefonate dei giornalisti, il sindaco rischiava la paralisi, neanche il telefono di Raggi e Appendino è così rovente… “Si dovrà occupare di tenere i rapporti con gli organi di informazione locali, quotidiani, radio e televisioni. Mi seguirà in tutte le mie attività, indirà le conferenze stampa e terrà l’agenda delle mie attività. Questa figura costerà 30mila euro, un terzo di quello che spendeva Catania per il dirigente in staff Visentin ... Sulla carta avrei 60mila di bonus … ma noi siamo per diminuire i costi della politica”. Diminuire i costi della politica? Ma cosa c’è di più politico di un portavoce (leggendo la descrizione delle mansioni) a servizio del sindaco. Il parallelo con Visentin è una mistificazione della realtà per rendere plausibile la scelta. Falcone omette di dire che Visentin non era il portavoce del sindaco Catania, era un dirigente aggiunto che si occupava di cultura, turismo, eventi, comunicazione, URP poi diventato sportello unico del cittadino. Non un ruolo politico ma amministrativo e gestionale. “Spero che in Consiglio si affrontino problemi reali …. magari con una minoranza propositiva e non solamente polemica. … Spero che questo consiglio comunale possa crescere come livello di dibattito .. mi piacerebbe sapere da coloro che stanno all'opposizione e che hanno governato in passato quante ore stavano in Municipio … peccato non esistano i badge per sindaco ed assessore, perché sarei davvero curioso di sapere quante ore passavano qui”. A fine intervista il pezzo forte, per sostenere le proprie tesi, puntuale come sempre, arriva l’accusa sui generis a chi amministrava prima che nulla c’entra con l’argomento (stavano poche ore in Comune), tanto per buttare un po’ di fango qua e là, e denigrare nel mucchio. Per alimentare la rappresentazione grottesca che quelli di prima, oltre ad essere tutti uguali, erano la cattiva politica, tendenzialmente in malafede. Disonestà intellettuale allo stato puro, condita da demagogia di basso profilo (chi ha un opinione diversa è solo per polemica e affossa il livello del dibattito). E pensare che oltre al badge, a me sarebbero piaciute le webcam per vedere “cosa fate” nelle tante ore che passate lì.
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