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CHIVASSO. Anche Coldiretti dice “No” al progetto Wastend

CHIVASSO. Anche Coldiretti dice “No” al progetto Wastend

La discarica di Chivasso

La Coldiretti provinciale è nettamente contraria al nuovo progetto Wastend, che sarà esaminato in Città Metropolitana martedì 18 ottobre. Il progetto comprende un impianto di recupero dei materiali (“Wastend, l’officina del futuro”) e un ampliamento delle discariche, che l’associazione dei coltivatori quantifica in 750.000 metri cubi. La posizione di Coldiretti ha il grande merito di essere chiara: è un NO netto, senza sfumature o ambiguità. Nel nuovo progetto la società SMC, proprietaria del sito, propone di bonificare la discarica Chivasso 1 con la tecnica del “landfill mining”. Coldiretti replica: non basta bonificare quella sola discarica, bisogna bonificarle tutte. Anche le altre vasche, infatti, presentano problemi di inquinamento, in particolare di contaminazione delle falde acquifere superficiali con manganese nichel e ammoniaca. E non solo. Gli enti autorizzatori devono accertare che la tecnica del “landfill mining” sia veramente efficace: “Occorre quindi, prima di parlare di un ampliamento, procedere alla bonifica completa di tutto il sito con questa nuova tecnica proposta e non solo della vasca che si intende ampliare. Gli organi competenti dovrebbero verificare prima l’efficacia della tecnica proposta dalla ditta SMC per la vasca Chivasso 1 e poi obbligare la ditta a bonificare con tale tecnica tutto il sito”.

Quanto alla tempistica del progetto, Coldiretti osserva: se SMC ci tiene veramente a realizzare il celebrato e ambizioso impianto di riciclo “Wastend”, allora deve cominciare a costruirlo da subito. Invece il progetto prevede una sequenza al contrario: prima si ampliano le discariche, si fanno arrivare “altri flussi”, cioè rifiuti da fuori, per qualche anno per fare cassa, e solo dopo verrà costruito ed entrerà in funzione l’impianto di riciclo. Il che rivela che SMC punta prima di tutto al business delle discariche: “Sembra quindi prevalere la logica dell’ampliamento della discarica per rifiuti speciali, rispetto alla decantata ‘Wastend, l’officina del futuro’ e che l’ampliamento sia in realtà più che altro funzionale al conferimento in discarica di ‘altri flussi’”. 

Pur non menzionando le attuali difficoltà finanziarie del Gruppo Waste Italia, che controlla SMC, Coldiretti manifesta il timore che la società non riesca a condurre a termine la realizzazione del progetto. Essa potrebbe riuscire ad ampliare le discariche ma non farcela a costruire l’impianto di riciclo. Dove sono le garanzie per la città? Se Città Metropolitana approvasse il progetto, vi sarebbe “una sola certezza per la popolazione: il giorno dopo l’autorizzazione inizieranno a confluire in discarica rifiuti speciali provenienti da ogni parte d’Italia, ma gli impianti entreranno in funzione quando?”.

Coldiretti ricorda infine la pronuncia della Provincia di Torino del 2008, che Città Metropolitana e Comune di Chivasso sembrano dimenticare. In quell’anno la Provincia autorizzò un aumento di volumetria della “Chivasso 3”, proprio quella che ora SMC vuole ampliare, ma stabilì: “la discarica di Chivasso 3… si colloca in un’area del comprensorio ospitante le discariche esaurite di Chivasso 1 e di Chivasso 2 pertanto fortemente compromessa e condizionata da tali attività. Considerata l’elevata pressione delle discariche di Regione Pozzo sul territorio circostante, l’ampliamento della discarica di Chivasso 3 dovrà considerarsi conclusivo e finalizzato al recupero della discarica stessa”.

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