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CHIVASSO. Teleriscaldamento: perché l’assessore Castello tace?

CHIVASSO. Teleriscaldamento: perché l’assessore Castello tace?

L'assessore Claudio Castello

Caro assessore Claudio Castello, raccontacelo tu. Di chi è il teleriscaldamento chivassese? I cittadini che si allacciano con chi firmano il contratto e a chi pagheranno le bollette per trent’anni?

Nei manifesti comparsi in città nei mesi scorsi, che invitavano a collegarsi alla rete, non compariva un’azienda soltanto. Ce n’erano due.  Una è la vecchia e nota Enerchivasso, l’altra è la meno nota RIESCO. La prima è la società del Comune di Settimo alla quale il nostro Comune ha affidato anni fa la realizzazione e la gestione trentennale della rete di teleriscaldamento. Ma la seconda, la RIESCO di Milano, è un nome nuovo, una new entry della quale l’assessore Castello non ha annunciato l’entrata in campo. 

Sappiamo tutto della prima, poco della seconda. Nel decennio scorso il Comune di Settimo aveva creato una propria società di servizi, di proprietà del Comune, l’ASM (Azienda Servizi Municipali). ASM era cresciuta e aveva generato altre società, come Pianeta, che si occupava del teleriscaldamento di Settimo. A sua volta Pianeta aveva creato una società apposita, Enerchivasso, per costruire e gestire il teleriscaldamento nella nostra città. Comune di Settimo, ASM, Pianeta, Enerchivasso: quattro nomi diversi ma gli stessi uomini, la stessa città, quasi la stessa sede. Un interlocutore facile da trovare e al quale chiedere informazioni. Tra Chivasso e Settimo un’operazione in famiglia. 

Ma in pochi anni cambia tutto. Con l’arrivo della crisi economica ASM frana e viene posta in liquidazione. Il Comune di Settimo ne vende il 49% a una società privata. Nasce così Global Costruzioni, metà del Comune (51%) e metà di una società di Venaria (49%). Adesso anche la società privata risulta in liquidazione. 

E anche Global Costruzioni comincia ad avere i conti in rosso. L’anno scorso aveva un passivo di 75 milioni di euro. Per evitare il fallimento nell’aprile del 2015 presenta al Tribunale di Ivrea istanza di concordato. Nel frattempo non rinuncia ad esplorare altre soluzioni. Ad esempio vendere o affittare dei pezzi di società per pagare i debiti. Global individua proprio nel teleriscaldamento il  pezzo da mettere sul mercato: quello di Settimo e quello di Chivasso, più altre proprietà.  Un tentativo con IREN non ha successo. Si fa avanti Tiger Energy Management, ma anche questo tentativo fallisce. Infine compare Elaris Holding di Milano. Che propone a Global di prendersi in affitto il ramo del teleriscaldamento impegnandosi a comprarlo successivamente. Ma il Tribunale di Ivrea boccia l’operazione perché Elaris non avrebbe “presentato idonee garanzie di solidità patrimoniale”. Global non ci sta, ritiene valida la proposta di Elaris, e vuole concludere l’affare. Si svincola dal Tribunale di Ivrea ritirando l’istanza di concordato e nell’ottobre firma il contratto con la società milanese. Che così prende in affitto da Global il ramo del teleriscaldamento fino all’aprile del 2017 con la promessa di comprarlo entro il 2020. Precisiamo: per procedere all’affitto Elaris crea una “società veicolo” col nome RIESCO. Ecco la ragione per cui nei mesi scorsi nei manifesti abbiamo letto il nome RIESCO insieme a quello di Enerchivasso. Ed ecco perché i chivassesi che si allacciano al teleriscaldamento firmano il contratto non più con Enerchivasso ma con Riesco. Se l’acquisto sarà perfezionato entro il 2020, gli utenti per trent’anni pagheranno le bollette a RIESCO, via Sassoferrato, Milano. 

E’ finita qui? No, non è finita qui. Abbiamo raccontato soltanto quanto è avvenuto nel 2015. Il resto alla prossima puntata. Nel frattempo poniamo una domanda all’assessore Castello: perché queste cose le dobbiamo raccontare noi al suo posto? Perché l’assessore non presenta agli “utenti” un resoconto periodico della situazione?

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