Scs bloccata con le quattro frecce. Nessun problema per la gestione ordinaria dell’azienda, ma nei giorni scorsi, quando si è trattato di dover acquistare dei cassonetti dell’immondizia, il neo eletto presidente quasi non voleva prendersi la briga di aggiungere in calce la sua firma. Non senza tutti i torti considerando la diffida giunta alla sua casella di posta a firma dal sindaco di Salerano Elio Ottino. Insomma, confusione e, tanto, tantissimo senso di disorientamento. Questo sta capitando nella municipalizzata che si occupa di raccogliere i rifiuti in tutto l’eporediese. Ancor più da quando si è saputo del ricorso depositato ad agosto presso il tribunale di Ivrea e firmato da 8 dei 53 sindaci che compongono l’assemblea dei soci. Chiedono l’azzeramento del nuovo consiglio di amministrazione oggi composto da Raffaella Valle, Maria Maddalena Vietti Niclot e dal Presidente Alberto Gottardo. Perché? Per esempio perchè è stato eletto alla presidenza Alberto Gottardo ma, calcolatrice alla mano, avrebbe preso più voti l’altro candidato Giovanni Alessandro. Gli “otto” lo sostengono e ne hanno pure le prove. La “rivolta” è guidata dal sindaco di Salerano Elio Ottino e ad assissterli c’è l’avvocato Silvio Crapolicchio di Roma, lo stesso che, tra il 2004 e il 2006, lo aveva seguito e gli aveva fatto vincere la battaglia, portata fin dentro la Corte di Cassazione, per il terzo mandato a sindaco. All’indice la delega del Comune di Chiaverano, che all’assemblea del 20 maggio scorso, organizzata per l’elezione del nuovo cda, è giunta via email nello smartphone del sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca, dopo che si era già votato. “Non la si sarebbe dovuta prendere in considerazione perchè non c’era la firma e mancava pure un documento di identità ...” scrive l’avvocato, codice civile alla mano... E Chiaverano, che ha una quota pari al 2,07% delle quote sociali, è stato indispensabile per la vittoria di Gottardo con il 50,28 % dei voti. Senza quel 2,07 avrebbe vinto Giovanni Alessandro. Secondo l’accusa la colpa sarebbe soprattutto dell’ex presidente Giovanni Truant che non avrebbe vigilato a sufficienza. S’aggiunge la scivolata dell’eporediese Maurizio Perinetti presidente di CCA (Consorzio Canavesano Ambiente) nell’aver proposto il nome di Raffaella Valle senza la doverosa pronuncia dell’assemblea del CCA, alla quale partecipano oltre ai 53 sindaci dell’eporediese anche i comuni dell’alto Canavese. Insomma un mezzo abuso d’ufficio. “Provato che l’elezione è stata falsata, al fine di porre rimedio e ripristinare la legalità, richiedo formalmente che l’assemblea dell’SCS si riunisca intervenendo in autotutela alla correzione della votazione, escludendo la delega e quindi il voto del Comune di Chiaverano e dichiarare eletto chi ne è legittimato....” aveva tuonato Ottino, già a giugno, ricevendo per tutta risposta solo silenzi. E adesso? Ci vorrebbe qualcuno capace di ricucire i rapporti tra i sindaci. Qualcuno con l’autorevolezza necessaria a metterli tutti in riga... Metti mai che l’arbitro nominato dal giudice decida di rimettere la decisione all’assemblea dei sindaci... A quel punto che si fa... Ci si presenta con il coltello tra i denti? “Io no so che cosa dire - commenta il primo cittadino di Ivrea Carlo Della Pepa - Ho fatto di tutto per cercare una ricomposizione in assemblea suggerendo il nome di Marco Suriani, ma non andava bene. Non esistono questioni personali aperte. Quello che sostengo e che ho sempre sostenuto è l’inopportunità della candidatura di Giovanni Alessandro a ricoprire il ruolo di presidente di SCS essendo lui segretario in molti comuni dell’eporediese...”. Di fatto però, così facendo, la questione personale, prima non c’era e a adesso c’è, non foss’altro che son noti a tutti i dissapori sorti tanti anni fa con i fedelissimi dell’ex sindaco Fiorenzo Grijuela pronti a scendere in pista per Alberto Avetta alle primarie del Pd poi vinte da Carlo Della Pepa. Tra quei fedelissimi c’era anche l’allora assessore di Ivrea Giovanni Alessandro. “Con Grijuela un pasticcio come questo non sarebbe mai capitato”, aveva messo il dito sul nervo scoperto lo stesso Alessandro.
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