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03 Agosto 2016 - 11:24
A Chivasso il parcheggio è a pagamento in buona parte della città? Il Comune incassa un sacco di soldi, Gestopark pure e i portafogli dei chivassesi sono sempre più vuoti, così come i negozi del centro? Bene, o male, fate voi. Ma l’ex sindaco e senatore Andrea Fluttero ha una soluzione a quello che è uno dei problemi maggiormente avvertiti dai chivassesi, da sottoporre all’amministrazione del sindaco Libero Ciuffreda. Dopo aver letto l’inchiesta sui parcheggi a pagamento in canavese, pubblicata sul nostro giornale la scorsa settimana, e aver appreso che nel 2014, tanto per citare un anno, dalle zone blu sono stati incassati, tra Comune e Gestopark, qualcosa come 569.082,61 euro, Fluttero ha pensato bene rendere pubblica la sua idea.
Allora Andrea, partiamo decisi: parcheggi liberi a tutti o no?
Assolutamente sì. I posti auto su suolo pubblico sono di tutti e quindi devono, ruotando, essere disponibili a tutti. Non possono diventare il parcheggio personale di chi abita lì vicino. Quando si compra o si affitta un alloggio, nel prezzo non sono compresi uno o più posti auto personali su suolo pubblico. Questo discorso vale soprattutto nei pressi dei centri storici delle città dove vi è molta richiesta di parcheggi.
Ok, va bene. Ma allora cosa si deve fare, per cambiare sistema?
In passato il modo con il quale si cercava di attuare questo principio era quello delle zone disco orario a costo zero per i cittadini. In seguito vista la scarsa capacità di controllo delle Polizie municipali si è via via affermata la modalità delle zone blu a pagamento e controllo tramite ausiliari del traffico. Esattamente quello che ho realizzato a Chivasso negli anni nei quali sono stato Sindaco. Oggi il sistema continua a funzionare molto bene garantisce una buona rotazione dei parcheggi disponibili.
Spiegaci meglio.
E’ sufficiente un semplice esempio per comprenderlo. Se ad esempio ci sono 1.000 parcheggi che non ruotano si accontentano 1.000 automobilisti. Se ruotano ad una media di 1 cambio ogni ora se ne accontentano ben 8.000 al giorno.
Quindi, cosa dovrebbe fare il Comune?
Oggi in tempi di crisi i cittadini ed i commercianti lamentano il costo dei parcheggi delle zone blu come sempre meno sostenibile. Fermo restando la salvaguardia del principio del “suolo pubblico e quindi di tutti” e l’esigenza di far ruotare i posti, le Amministrazioni potrebbero prendere in seria considerazione di tornare al disco orario, rinunciando agli introiti delle zone blu ma ovviamente organizzando al meglio l’attività della polizia municipale per i controlli e perché no utilizzando le nuove tecnologia come le app o persino i droni. Senza controlli pochi rispetterebbero il disco orario e si perderebbe il beneficio della rotazione dei posti, indispensabile in una città che vuole essere attrattiva e vive di servizi e commercio come Chivasso.
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