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IVREA. La strategia dello struzzo. L’assessore Enrico Capirone assente ingiustificato...

IVREA. La strategia dello struzzo. L’assessore Enrico Capirone assente ingiustificato...

Capirone con il sindaco

E’ risaputa la credenza secondo la quale “la gente dimentica in fretta” e su questo assunto giocano molte delle loro carte sia gli attuali partiti politici che gli organismi di governo a qualunque livello.

La politica, secondo la sua definizione scientifica, dovrebbe, tra le altre sue molteplici funzioni, saper interpretare i bisogni e le istanze dei cittadini individuando soluzioni in grado di risolvere i problemi rilevati rimanendo nell’alveo di una programmazione complessiva dell’azione amministrativa temporalmente indirizzata al medio e lungo periodo.

Questa definizione di politica, che è quella nella quale noi crediamo, è l’esatto opposto di quella messa in atto dall’attuale Amministrazione comunale. Fin da inizio mandato, qui sotto le rossi torri, tutto si svolge in maniera estemporanea e sostanzialmente casuale e l’ultimo Consiglio Comunale del 29 luglio non ha fatto altro che avvalorare questa nostra convinzione.

Erano  all’ordine del giorno, tra altri punti, la seconda variazione di bilancio e la salvaguardia degli equilibri di bilancio che andava, quest’ultima, approvata entro il 31 luglio. A sentire le parole del capogruppo del PD si tratta di due documenti contabili che manifesterebbero una chiara linea politica della maggioranza e del suo esecutivo che di fatto prenderebbero atto di alcuni maggiori finanziamenti ricevuti, ma se entriamo un po’ nei dettagli e se proviamo a vedere le cose da un altro punto di vista ci si rende immediatamente conto che la situazione è tutt’altra.

Va ricordato che il bilancio di previsione è stato infatti approvato, con oltre un mese di ritardo, solo il 1 giugno scorso e dover assistere a due variazioni di bilancio in meno di due mesi non ci pare un segnale di buona programmazione anche perchè tra le motivazioni citate in delibera si parla, ad esempio, della variazione di alcune voci di spesa “erroneamente destinate in sede di previsione di bilancio”.

Ma non è questo il punto, errare è umano, ci sono altre voci che, seppur di limitata entità, fanno riflettere proprio per il breve lasso di tempo trascorso dall’approvazione del preventivo. Si tratta di  un aumento del 30% (3.000 euro oltre i 10.000 già stanziati) della voce “rimborso permessi agli amministratori” e quello del 67% (2.000 euro oltre i 3.000 già stanziati) della voce “Rimborso spese e indennità di missione ad amministratori e consiglieri comunali”. Non citiamo questi aumenti cavalcando la protesta sui costi della politica, ma per far capire di come ci si muova a tentoni. A giugno (non a gennaio!) non si poteva già sapere a quanto questa voce di spesa avrebbe potuto ammontare nel corso dell’anno?

Lo stesso ragionamento vale per l’aumento di spesa di 5.000 euro in aggiunta ai 21.500 (pari al 23%) già stanziati per le “utenze del Museo Garda” che verrebbe finanziato, magicamente, da un aumento della stessa cifra per maggiori ingressi pari a 5.000 euro oltre i 3.500 previsti con un aumento del 143%.

Sempre in tema di Museo nulla è stato detto in fase di presentazione della variazione di altre voci aggiuntive quali: 300 euro per “acquisto beni”, 4.500 per “incarichi Museo”, 16.000 per “allestimento mostre”. Come nulla è stato detto riguardo una diminuzione, che non sapremmo come definire se non disarmante, di 500 euro dal fondo per “contributi per attività culturali” che da 2.500 euro è passato così a 2.000. Non è stato poi menzionato quello che parrebbe essere lo smantellamento dello “Sportello Europa” che da un finanziamento iniziale, a giugno, di 13.550 euro si dovrà accontentare di 2.800 euro con una riduzione del 79%

Passino quindi le modifiche, ben accolte, necessitate dall’aumento dei contributi di enti superiori, inaspettatamente sopraggiunti, ma tentare di far passare lo status quo come buona gestione del bilancio comunale ci sembra un’operazione decisamente tirata per i capelli.

E’ curioso, diciamo così, che la variazione di bilancio e la salvaguardia degli equilibri di bilancio non siano stati presentati dall’Assessore al bilancio, nonchè Vicesindaco, perchè assente.

Avrà avuto certamente di meglio da fare visto che in Consiglio la sua assenza non è stata giustificata da altri motivi personali. Sarà il periodo estivo, ma proprio in questi giorni ricorre l’anniversario di un altro Consiglio Comunale svoltosi alla fine di luglio 2015 al quale il vicesindaco non partecipò.

Parliamo del Consiglio che decretò la fine del CIC. Fallimento per il quale, proprio in quella sede, un congruo numero di consiglieri sia di minoranza che di maggioranza chiesero allo stesso Assessore un gesto di dignità politica riconoscendo quantomeno il fallimento della gestione politicizzata di un consorzio pubblico che, fino a qualche anno prima, era un’eccellenza dell’informatica regionale. Come ben si sa tutto è caduto nel vuoto circondato dal silenzio più assoluto.

Prendendo spunto da due consigli comunali di mezza estate svoltisi a distanza di un anno ecco specificato il titolo di questo editoriale. Non sapendo come affrontare un problema notoriamente uno struzzo nasconde la testa sotto la sabbia nella speranza che, passato un po’ di tempo, la situazione si normalizzi. Questo modo di (non) affrontare i problemi ci pare molto simile a quello dell’attuale Amministrazione cittadina ben spalleggiata dalla propria coalizione di governo.

Temporeggiare è la parola d’ordine tanto si sa: “la gente dimentica in fretta”, ma state pur certi che i temi caldi del momento sui quali il Sindaco e la maggioranza hanno fatto orecchie da mercante in questa occasione, quali la discutibile gestione della Fondazione Guelpa e dell’area dell’ex Montefibre, le faremo tornare d’attualità alla ripresa dei lavori. Per ora ci limitiamo ad augurare rilassanti e gioiose vacanze estive a tutti i lettori.

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