La scorsa settimana ci chiedevamo, tra le altre cose, chi fosse l’assessore ai lavori pubblici di Ivrea, meravigliati dalla notizia sui lavori in piazza Lamarmora annunciati, a suon di comunicati stampa, dall’Amministratore di Ivrea Parcheggi Francesco Giglio. Questa settimana, manco a farlo apposta, siamo punto e da capo, con la Fondazione Guelpa. C’è un membro del cda (Marco Liore) che attacca la gestione del Presidente Daniele Jalla e chi risponde? Jalla? Sbagliato! Sul quotidiano La Stampa la replica è tutta del primo cittadino Carlo Della Pepa. “Nessuno degli interventi sottolineati da Liore è corretto - tuona il sindaco dalle pagine del quotidiano torinese - Gli 8 punti della sua lettera sono tutti sbagliati....”. Domanda: ma lui che cavolo ne sa... Era presente alle riunioni del cda? Macchè! Forse è un fantasmino? E se Jalla fosse in realtà un Avatar? Il suo... Sempre su La Stampa, però su una cosa il sindaco, pensa sia giusto approfondire il diverbio. Jalla a Liore “fatti furbo ragazzino” non glielo doveva dire. Massì guardiamo al dito e non alla luna. Concentriamoci solo su questo... Questione di etica, morale e buona educazione. Per tutto il resto - almeno a detta del sindaco - c’è da star tranquilli. Sui soldi dati a ufo, sul bilancio approvato in ritardo e su quanto speso fino ad oggi per preparare il dossier della candidatura Unesco. Contento lui, contenti tutti almeno fino a prova contraria perchè è ormai certo che di tutta questa vicenda si smetterà di parlarne a ferragosto per poi ricominciare quest’autunno in occasione del primo consiglio comunale utile. Cosa avrebbe dovuto fare invece un sindaco, senza altarini e amicizie? Diciamo un sindaco che vuol fare il sindaco e sta facendo il sindaco? Senza volere insegnargli nulla, ve lo diciamo noi. Non perdere neanche un minuto per sedersi attorno ad un tavolo con Jalla e con Liore. Questo avrebbe dovuto fare e questo avrebbe dovuto dire ai giornali, nella massima neutralità. E magari e nel contempo chiedere a Jalla una dettaglia relazione sullo stato dell’arte. Perchè così, caro il nostro Della Pepa, così è troppo poco. Da una parte le accuse circostanziate, dall’altra un semplice “tutto a posto” . Domanda: può bastare un “tutto a posto” per far star tranquilli i cittadini se sul piatto ci sono la bellezza di 10 milioni di euro lasciati in eredità dalla buonanima di Lucia Guelpa nel 2006? Noi crediamo di no! Se i curricula valgono ancora qualcosa, ci si chiede con che logica si sia scartato un genio come Sabino Maria Frassà, una bocconiana come Chiara Casalino e uno staffista come Renato Lavarini per ripiegare tutto su Manuela Mondino, sempre se poi sarà Mondino a vincere...
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