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30 Giugno 2016 - 09:37
Il sindaco di Casalborgone, Francesco Cavallero
Una famiglia casalborgonese vive in un container. Si tratta di un ex imprenditore e della sua famiglia. Per tutta la vita ha fatto l'imprenitore, aveva una piccola impresa edile artigiana, poi complice la crisi, le cose hanno cominciato a peggiorare.
Prima perde molti soldi con un lavoro che non gli è stato pagato, e nascono le prime difficoltà nel fare fronte ai fornitori ed a pagare i dipendenti. Poi ci si mette anche la banca, con la revoca di tutti gli affidamenti. I soldi scarseggiano e si accumulano i debiti, tra questi anche l'affitto della casa. Finchè un giorno arriva lo sfratto per morosità.
Unico bene rimasto un vecchio container da cantiere, che diviene l'abitazione di tutta la famiglia, compresa l'anziana suocera invalida. Una storia come molte altre in un periodo di crisi. Il Casalborgonese, già ai tempi dello sfratto, si era rivolto al Sindaco Cavallero, chiedendo un aiuto, ma come unica risposta ha avuto:”il Comune non ha case, noi non possiamo fare nulla”. Certamente il Sindaco non può provvedere agli alloggi per tutti coloro che sono in difficoltà, ma almeno dare qualche indicazione ai cittadini dovrebbe farlo. Cosa costava al Sindaco spiegare al cittadino quali sono gli strumenti istituzionali che possono essere di supporto, come ad esempio “il fondo a sostegno della locazione”. Forse all'epoca sarebbe stato sufficiente per scongiurare lo sfratto.
Invece oggi, non avendo più una casa, non può nemmeno accedere a quel fondo per mancanza dei requisiti. Se fosse accaduto a uno dei suoi Consiglieri, di essere in difficoltà a pagare l'affitto di casa, avrebbe agito allo stesso modo? Tutto questo avviene a Casalborgone, il Comune dove i tre “C...”della Giunta: Cavallero, Conrado, Caramellino, per ospitare i migranti si danno un gran da fare nel cercare un alloggio dignitoso per ospitarli e il Comune è pronto anche a farsi carico dell'affitto. Per ospitare i migranti i soldi si trovano, per aiutare le famiglie di Casalborgone indigenti no? D'altra parte i “C...”della Giunta, agli amici, i locali li hanno sempre dati gratis, anche se usati per fare reddito, come il secondo piano del palazzo comunale alla scuola musicale Sinigallia o la sala alla Pro Loco. Per non parlare dei contributi distribuiti ai “meritevoli di attenzione”. A partire dai 3.500 euro alla Pro Loco per la festa del pisello, dove unico impegno dell'associazione turistica è stato vendere pasti. Oppure i contributi al Comune di Chivasso per finanziare il Salmerino Alpino di Ciuffrida, o ancora all'associazione Immagina con il Monfilmfest, che interessa solo alle compagnie di cineasti di cui il Vice Sindaco Conrado fa parte, ma che non porta alcun ritorno al paese. Oppure i vari contributi a compagnie di musici e teatranti, che per un migliaio di euro di contributo comunale intrattengono una decina di persone, parenti ed amici compresi. Per tutto questo i soldi si trovano, per creare un fondo per le famiglie indigenti no. Questa è la politica dei “C...”della Giunta. E poi ci si stupisce se la gente è stufa e vota i grillini, se chiede di uscire dall'Europa, e rifiuta i migranti. Cavallero e “C...”, non siete stati eletti per distribuire fondi pubblici ai saltimbanchi, ma per fare vivere meglio i vostri concittadini. Conrado non si stupisca se tra meno anno, quando si presenterà come candidato a Sindaco, sarà accolto da un lancio di ortaggi. Se questo non dovesse avvenire è solo perchè i casalborgonesi sono persone educate.
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