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IVREA. SCS, nuovo cda illegittimo. Il giallo della email di Chiaverano

IVREA. SCS, nuovo cda illegittimo. Il giallo della email di Chiaverano

Elio Ottino

L’atto di nomina del nuovo consiglio di amministrazione di SCS? Nullo! Il nuovo cda? Illegittimo!  L’elezione? Un falso! Risultato? Se non si provvede subito a ripristinare la “legalità” partono le denunce. E quando si dice legalità, in questo caso, si fa riferimento alla nomina con uno scarto di appena lo 0,22 per cento di Alberto Gottardo grazie al voto non sottoscritto in originale, giunto via email e fuori tempo massimo del sindaco di Chiaverano Maurizio Fiorentini. E’ da considerarsi valido oppure no? Con Chiaverano ha vinto Gottardo, senza Chiaverano avrebbe vinto Giovanni Alessandro e con uno scarto dello 0,50 per cento. Di questo si sta parlando e si continuerà a parlare nelle prossime settimane o mesi, anche perchè, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.  E “duri” sono alcuni sindaci, pronti a salire sul ring e a tirare pugni, costi quel che costi. Da un lato Ivrea con Bollengo, dall’altra Salerano e Strambino a reggere le file di due cordate che promettono di non farsi mancare nulla, anche i fuochi d’artificio. Si comincia subito con una lunga lettera del sindaco di Salerano Elio Ottino inviata a tutti i sindaci soci, ai vecchi e ai nuovi (forse) componenti del cda e al direttore Giorgio Bono. Per dire che cosa? Semplicemente che l’ex Presidente di SCS Giovanni Truant, il 20 maggio scorso, avrebbe dovuto constatare la regolarità delle deleghe e invece non lo ha fatto, portando acqua al mulino di Maurizio Perinetti, che in senso all’assemblea di SCS rappresenta Ivrea, ma anche il CCA (Consorzio Canavesano Ambiente) e ha fatto di tutto (vai a sapere perchè) per  ostacolare la corsa di Alessandro. “Provato che l’elezione è stata falsata - scrive Elio Ottino - al fine di porre rimedio e ripristinare la legalità, richiedo formalmente che l’assemblea dell’SCS si riunisca intervenendo in autotutela alla correzione della votazione, escludendo la delega e quindi il voto di Chiaverano e dichiarare eletto chi ne è legittimato....”. E non basta ancora perchè Ottino, nel ritenere illegittima l’attuale nuovo consiglio di amministrazione, composto oltre che dal presidente Alberto Gottardo, anche da Maria Vietti e Raffaella Valle, lo “diffida formalmente ad assumere atti o decisioni”. Elio Ottino non parla a vanvera. Lo fa, dopo aver raccolto le prove con un accesso agli atti. Ha infatti scoperto che quando si è votato per il terzo membro del cda (cioè Gottardo), la mail non firmata del sindaco di Chiaverano per delegare il sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca, ancora non c’era e sarebbe poi arrivata solo alle 19,37. “Immediatamente dopo il voto - racconta Elio Ottino - c’è stato l’intervento del sindaco di Tavagnasco (nel verbale non risulta)  che ha fatto rilevare come nelle precedenti votazioni Chiaverano risultasse assente e poi all’improvviso è risultato presente. Ad una verifica il sindaco di Bollengo Sergio Ricca ha asserito di aver ricevuto un sms da Chiaverano che gli comunicava l’invio della mail.... Peccato che in quel momento si era già votato e la delega non c’era tant’è che la segretaria, nel frattempo recatasi per recapitarla è tornata a mani vuote...”. Decisamente diversa la versione di Ricca. “Io ho portato in assemblea la volontà manifestata in maniera inequivocabile del sindaco di Chiaverano poi confermata in modo univoco -  non si muove di un millimetro - Secondo me è tutto regolare. Dopodichè facciamo quello che pensano si debba fare. Se un giudice ci dirà che hanno ragione loro si ritornerà a votare. Ci tengo solo a sottolineare che nell’assemblea precedente, qualle del 29 aprile, c’erano sindaci che avrebbero voluto alzare la mano senza neanche aver letto i curricula e questo la dice lunga sull’arroganza di certe proposte. Adesso, se non altro, li abbiamo letti...”. La certezza di Ricca? Che molti sindaci abbiano votato in un modo ma in realtà la pensino in un altro. Il dubbio? Che tutto dipenda da una spaccatura interna al Pd e il suo sguardo è rivolto all’eterna contrapposizione, cominciata con il gioco delle primarie, tra il gruppo dell’attuale sindaco di Ivrea Carlo Della Pepa e quello del renziano vicesindaco della citttà metropolitana, nonchè sindaco di Cossano, Alberto Avetta. Tra gli “incazzati” si aggiunge  il sindaco di Strambino Sonia Cambursano che aveva chiesto di poter rappresentare il comune di Mercenasco con un semplice fax o una email (proprio come Bollengo ha fatto con Chiaverno) ma si sarebbe sentita dire di “no” in maniera categorica. Insomma c’è il dubbio che si siano utilizzati due pesi due misure a tutto vantaggio di Gottardo e di Ivrea come grande sponsor. “E del tutto evidente - insiste Elio Ottino - che l’esclusione di un Comune e l’accettazione di una delega di un altro Comune, non firmata e  pervenuta a votazione conclusa abbia falsato l’esito del voto..”. Abuso d’ufficio Al posto del presidente Giovanni Truant, di Franco Bertolino e Giuliana Reano, il 20 maggio scorso l’assemblea di Scs ha provveduto alla nomina di  Alberto Gottardo (classe 1969, già direttore business di Mediacontech, un passato in Telecom e in Olivetti) e di  Maria Vietti (’74) di Coassolo, (laureata in scienze forestali e ambientali). S’aggiunge l’avvocato Raffaella Valle (’66) suggerito dal Presidente del CCA (Consorzio Canavesano Ambiente), cioè da Maurizio Perinetti. Niente di strano, lo dice lo Statuto di SCS. La domanda è: il nome lo doveva suggerire Maurizio Perinetti o l’assemblea di CCA? Secondo alcuni sindaci anche questa nomina, senza il passaggio in assemblea, sarebbe illegittima e Perinetti avrebbe commesso un “abuso d’ufficio”. E adesso? Delle due l’una. O si considererà l’elezione del nuovo cda come nulla o si attenderà il giudizio di un giudice. A condizionare la decisione il parere legale richiesto dall’ex presidente Truant.
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