E' sulle note della Chicago High School che si è conclusa la prima tappa di Lunathica, il Festival Internazionale di Teatro di Strada, che per la sua quindicesima edizione ha debuttato a San Maurizio Canavese, il Comune che ha ospitato per la prima volta il festival. Un particolare ringraziamento è stato porto dall'assessore al Commercio di San Maurizio Andrea Persichella che, insieme al direttore artistico di Lunathica Cristiano Falcomer, ha ringraziato in modo particolare i volontari che permettono la realizzazione del festival e senza i quali nulla sarebbe possibile. I sipari si sono alzati venerdì 3 giugno con il vincitore del Premio Gianni Damiano 2015 Matteo Pallotto che ha proposto lo spettacolo "iPaint". Il clown e giocoliere ha proposto uno spettacolo originale e completo, ricco di espressività al punto che anche un pennello e un rullo sembravano prendere vita. Un trabattello, che in un attimo si è trasformato in una castello, è stato il palcoscenico che ha ospitato l'artista Pallotto che ha dato dimostrazione la sua completezza con giochi di clownerie, giocoleria, acrobatica e di marionette. Dopo Pallotto, ha seguito nel giardino del municipio Dis Bonjour a la dame, con lo spettacolo "Frigo". Il clown francese è riuscito a coinvolgere il pubblico con grande destrezza nell'arte dell'improvvisazione praticata con la scorrettezza del bon ton che piuttosto che conquistare il pubblico lo sfotte nelle sue espressioni. E' stata proprio la dissonanza del motto "Ci vuole ritmo ed energia", proposto con marcata svogliatezza e sufficienza, a coinvolgere il pubblico in un divertente spettacolo, ricco di colpi di scena. A chiudere la serata di venerdì, i balli della scuola Dance ABC di San Maurizio hanno intrattenuto il pubblico che ha resistito sotto la pioggia. Sabato 4 giugno gli spettacoli sono incominciati con una compagnia di San Maurizio, l'In-differente Compagnia che ha proposto "Dolci su misura". La storia della Signorina Euforbia, che gestisce una particolarissima pasticceria, è stata arricchita dalle coreografie espressive dei personaggi che in un mondo di sentimenti, emozioni e drammi, interpretavano gli stati d'animo della vita, anche quelli più difficili. In uno scenario astratto e chimerico, a consolare dai momenti difficili c'è sempre un dolce della Signoria Euforbia realizzato con ricette come "Non abbattiamoci troppo" o "Troviamo una soluzione". Dolci che hanno letteralmente conquistato il pubblico. Prima della Chicago High School, il Teatro necessario intitolato "Clown in libertà" ha ancora intrattenuto gli spettatori incollati davanti al palco dei tre clown divertenti e frizzanti, in preda al "panico da palcoscenico". Tutto ciò che non si dovrebbe proporre su un palco, il Teatro necessario lo ha presentato in un vortice di gag che spesso e volentieri finivano in liti per rubarsi la scena, alternati da giochi di giocoleria e acrobazie. Esilaranti e liberi, i clown non potevano non essere in linea con lo spirito del festival, atteso per il prossimo fine settimana a Mathi a partire da giovedì 9 giugno.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.