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CHIVASSO. Fusione, la strana determina del Comune di Chivasso

CHIVASSO. Fusione, la strana determina del Comune di Chivasso

Libero Ciuffreda

Con la determina n. 61 del 9 febbraio, firmata dal segretario generale Giuseppina De Biase, il Comune ha affidato ad una società di consulenza la redazione dello  studio di fattibilità sulla fusione tra Chivasso e Castagneto. Un progetto sul quale i cittadini saranno chiamati ad esprimere il loro parere in un referendum consultivo probabilmente a giugno.  E’ una strana determina. La prima stranezza che salta agli occhi è che mancano il costo, l’entità della parcella che sarà pagata al professionista esterno, la spesa complessiva che sarà sostenuta dal Comune. In gennaio la giunta aveva stabilito, con apposita deliberazione, di far eseguire lo studio di fattibilità, demandando al segretario generale l’attivazione di tutte le procedure necessarie.  Ora la determina del segretario c’è, il nome della società affidataria pure, ma non c’è il costo. Quanto aspetteremo per poterlo conoscere? La società avrà pur presentato al Comune un preventivo: perché mai la determina non indica la cifra? In secondo luogo, la società alla quale è stato affidato lo studio è sommariamente indicata come “SCERPA srl Coaching Consulting & Services con sede legale a Novi Ligure”. Niente indirizzo completo, niente partita IVA. Chi sono? In base ad una ricerca in rete immaginiamo che lo studio sarà realizzato dal dottor Luca Beccaria, come abbiamo scritto la settimana scorsa. Il nome di Beccaria compariva nella locandina del convegno del 19 febbraio, svoltosi alla biblioteca Movimente col patrocinio del Comune e nel quale è stato presentato il libro “Democrazia KM0” di Identità Comune: al professionista, definito “consulente amministrativo”, erano affidate le conclusioni.

In terzo luogo, la determina della segretaria comunale dispone che lo studio di fattibilità dovrà essere consegnato nella versione definitiva entro il 15 marzo. Siamo ad aprile e ci risulta che la versione definitiva non sia ancora pervenuta in Comune. Perché? Del resto il professionista aveva poco più di un mese di tempo. A noi pare troppo poco. Probabilmente il tecnico ha anche altri lavori da portare a termine. Gli basta un mese per eseguire un’analisi accurata della situazione di Chivasso e di Castagneto e per giudicare se conviene ad entrambi i Comuni assumere una decisione, appunto la loro fusione, che avrà ripercussioni sulle generazioni future?  In quarto luogo, la spesa sarà divisa a metà tra i due Comuni. Ciò va bene a Chivasso: sta bene anche al sindaco di Castagneto, un Comune che ha meno di un decimo degli abitanti di Chivasso? In quinto luogo, lo studio è stato assegnato senza gara, mediante affidamento diretto. Niente da dire dal punto di vista formale: la segretaria comunale scrive che la legge lo consente. Ma ci chiediamo se, trattandosi di una indagine così importante per il futuro dei due Comuni, non sarebbe stato opportuno un bando di gara.  Infine, a chi è stato affidato lo studio? A SCERPA, a Luca Beccaria, a qualcun altro? Non riusciamo a capirlo. Ricordiamo che Beccaria è al centro di un’accesa discussione pubblica a Casale Monferrato e a Camagna, della quale abbiamo riferito nel numero precedente. Anche questi due Comuni progettano di fondersi. La proposta è partita da Camagna ed è stata accettata da Casale. E fin qui nulla di strano. Ma la polemica esplode quando la sindaca di Casale, Titti Palazzetti, annuncia in Consiglio comunale che “per il lavoro dello studio di fattibilità... usufruiremo della competenza di Luca Beccaria che è parte del consiglio comunale di Camagna”. La dichiarazione ha provocato un’interrogazione di Forza Italia: il dottor Beccaria è la persona più indicata per svolgere un’analisi super partes? Dato che in quanto consigliere comunale di Camagna potrebbe essere un “tifoso” della fusione? Citiamo dall’interrogazione: “Beccaria potrebbe avere dunque la duplice veste: da un lato essere il promotore della fusione, dall’altro essere redattore dello studio di fattibilità che dovrebbe servire a giudicare i pro e i contro di tale fusione!”. L’interrogazione si conclude con una richiesta di documentazione: nel caso in cui venga effettivamente affidato l’incarico a SCERPA “si richiede visura camerale, curriculum e dettaglio degli organismi dirigenziali della stessa società Scer.Pa”. Una richiesta che rivolgiamo anche all’amministrazione di Chivasso, che a Scerpa l’incarico lo ha già assegnato.

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