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05 Aprile 2016 - 12:32
Mercoledì scorso alle 18,30 il sindaco di Torino Piero Fassino, che è anche a capo della Città Metropolitana, avrebbe dovuto incontrare nella sala consiliare di Chivasso i sindaci e gli amministratori dell’area omogenea. Per la precisione la “Zona 10 Chivassese”, che comprende 23 Comuni per 98.177 abitanti, portavoce il sindaco di Lauriano Matilde Casa e vice portavoce il sindaco di Caluso e quello di Gassino. Incontro a porte chiuse, ingresso negato a cittadini e giornalisti. Ma anche questa volta Fassino non si è presentato.
E’ la terza volta in due mesi che rifila il bidone: a dimostrazione di quanto gli importi dei Comuni dell’ex provincia: il “lungo” è in campagna elettorale e i voti li prende a Torino. Non viene a perdere tempo a Chivasso. Dove oltretutto si presenterebbe a mani vuote, visto che il mitico Piano Strategico, l’equivalente del piano triennale delle opere pubbliche dei Comuni, è ancora lontano dall’approvazione e soprattutto scarseggia di copertura finanziaria.
Lo ha confermato uno sconsolato Matteo Doria, consigliere comunale di minoranza a Chivasso, uscito anzitempo dalla sala consiliare scuotendo il capo: “Per la manutenzione e la riparazione dei 3.000 chilometri di strada di competenza di Città Metropolitana occorrerebbero 15 milioni di euro: se va bene ce ne sarà la metà...”.
Se Fassino non c’era, in compenso nella piazzetta del Municipio c’erano comitati e cittadini, compresi quelli della frazione Pogliani, intenzionati ad illustrare al capo della Città Metropolitana la grave situazione delle discariche di Chivasso e una lunga lista di altri carichi ambientali della città e di Montanaro.
Come sappiamo, approvare o respingere progetti come Wastend è competenza della Città Metropolitana. In mancanza dell’interlocutore principale, i comitati hanno manifestato nella piazzetta per tutto il tempo dell’incontro, con fischi e slogan contro Fassino e il sindaco Libero Ciuffreda.
Erano quasi le 19 quando Andrea Gavazza, vicesindaco di Cavagnolo, è uscito a parlamentare: in cambio della cessazione della protesta, l’assemblea di sindaci e amministratori avrebbe ascoltato le ragioni di una delegazione dei comitati. Ancora non sappiamo a nome di chi parlava Gavazza, non sappiamo chi lo ha mandato a trattare con gli ambientalisti. Sta di fatto che, fidandosi della promessa, Paolo Zandarin di “Terrasana” e Orazio Toscano di “Vivi Chivasso” sono entrati nella sala consiliare. Ne sono usciti arrabbiatissimi dieci minuti dopo e i comitati hanno ricominciato a fischiare e lanciare slogan. Cos’era successo in quei dieci minuti nel chiuso della sala consiliare? Il consigliere metropolitano Marco Marocco, del Movimento 5 Stelle, ha invitato l’assemblea a concedere la parola ai due portavoce della protesta. Risposta del sindaco Libero Ciuffreda “Ti conosco, Marocco, tu vuoi solo fare polemica. Questa è tutta campagna elettorale”. Marocco: “Allora esci in piazzetta e vedrai che sono ambientalisti e non 5 stelle”. Il vicepresidente di Città Metropolitana, Alberto Avetta, in un primo momento disponibile, si è poi accodato a Ciuffreda.
Il risultato è che la protesta è proseguita in piazza fino alle 19,30, quando l’assemblea degli amministratori è terminata.
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