Giovedì 3 dicembre alle 21, in sala consiliare a Chivasso, si svolgerà una assemblea pubblica organizzata dalle associazioni Terrasana e Restiamo Sani. Argomento: le discariche che si trovano tra Chivasso e Montanaro e il progetto Wastend. Gli ambientalisti invitano i cittadini dei due Comuni a valutare insieme se ci sono le forze, le risorse, le adesioni sufficienti per avviare una richiesta collettiva di risarcimento danni. Qualcosa di simile ad una “class action”: i cittadini che si ritengono danneggiati dalle discariche incaricano uno studio legale di chiedere i danni ai responsabili, che possono andare dalla società privata che gestisce le discariche alle istituzioni pubbliche che le autorizzano. Nel volantino distribuito sabato 21 novembre alla fiera di Santa Cecilia a Montanaro, le associazioni elencano i fatti che potrebbero venire richiamati a sostegno della pretesa risarcitoria. L’attività di discarica “dura da oltre trent’anni, e si protrarrà per altri decenni, tenendo conto che alla vita di una discarica attiva si aggiungono 30 anni di monitoraggio post chiusura”. Il territorio attorno all’area è “così compromesso che la Giunta provinciale, già nel 2008, e il Consiglio comunale chivassese nel 2010, stabilirono che non dovesse venirvi portato nemmeno un altro metro cubo di rifiuti in più”. Nell’area si sono sviluppati incendi nel 2002, 2003, 2008, 2014. Nelle falde acquifere è stata rilevata una quantità di ammoniaca, manganese e nichel superiore al consentito: “la bonifica se va bene finirà nel 2023, e per ora non sta affatto dando i risultati attesi, come hanno rilevato Città Metropolitana e Arpa”. I residenti subiscono “una puzza persistente ed a volte insopportabile”. Si è verificato un “aumento esponenziale delle forme tumorali”. Nel 2011 sono stati sversati in discarica “rifiuti provenienti dall’area da bonificare dell’ex Sisas di Pioltello Rodano”: la magistratura ha avviato un procedimento penale a carico dei responsabili. Come se tutto questo non bastasse, l’anno scorso la società SMC ha presentato in Provincia il progetto Wastend, che prevede la creazione di una nuova vasca, o meglio “collina”, da 787.000 metri cubi di rifiuti. Nella conferenza dei servizi del 4 novembre a Torino i tecnici di Città Metropolitana per la seconda volta hanno giudicato non accoglibile il progetto. Hanno espresso parere negativo anche ARPA e ASL. Tutti tranne “l’amministrazione di Chivasso, guidata da un sindaco ex “verde”, il quale in tempi ormai lontani si batteva contro la discarica di Regione Pozzo e portava provocatoriamente i sacchi d’immondizia nella sala del Consiglio comunale”. Commentano gli ambientalisti: “Ci è veramente difficile comprendere come l’Amministrazione comunale abbia pietosamente, e ripetutamente, chiesto di non abbandonare il progetto, perché considerato un’opportunità per la città di Chivasso”. Terrasana e Restiamo Sani danno dunque appuntamento ai cittadini giovedì sera in sala consiliare: “Le discariche, le cave, ecc. devono essere messe in sicurezza in modo permanente, una volta per tutte, perché qui la gente vive, vuole realizzare i propri sogni, cercando di essere felice”.
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