Le origini delle orecchiette non sono probabilmente da ricercarsi in Puglia, ma nella zona provenzale francese dove sin dal Medioevo si produceva una pasta simile utilizzando grano duro del sud della Francia. Sembra che ne venissero imbarcate grandi quantità sulle navi che attraversavano il Mediterraneo e che quindi siano approdate sia in Basilicata che in Puglia, tanto da divenire poi nei secoli un tipo di pasta tipico delle due regioni. La forma della pasta è approssimativamente quella di piccole orecchie, da cui deriva appunto il nome. Le dimensioni sono un po’ più piccole di un dito pollice e si presentano come una piccola cupola con superficie ruvida. Ne esiste anche una versione senza la forma di cupola, meglio conosciuta come “strascinate”. Ricetta tipica è quella che vede le orecchiette con le cime di rapa, a cui possiamo aggiungere, come nel caso della ricetta che segue, altri alimenti che possono dare ancora più sapore al piatto. Orecchiette con salsiccia - ingredienti per quattro persone: -400 g di orecchiette artigianali -400 g di cime di rapa -200 g di salsiccia di pollo -1 spicchio d’aglio -peperoncino q.b. -olio, sale e pepe nero q.b. Preparazione: pulire le cime di rapa eliminando foglie e gambi duri esterni. Portare a ebollizione abbondante acqua salata e buttate insieme la pasta e le cime di rapa. Nel frattempo mettete la salsiccia tagliata a piccoli pezzetti, in un tegame con un po’ di olio d’oliva e l’aglio (che poi toglierete) e fatela rosolare sfumandola con un poco di vino bianco. Togliete le cime e le orecchiette al dente e mettetele nel tegame con la salsiccia e mantecate molto bene. E’ consigliabile, a questo punto, mettere anche un po’ di peperoncino e servire subito. Normalmente non si mette il formaggio, tutt’al più se non si vuole rinunciare, l’ideale è il pecorino. Vino in abbinamento: una ricetta con carattere spiccatamente territoriale come le orecchiette alle cime di rapa non puo’ che suggerire un abbinamento regionale. Suggerirei di orientarsi su una denominazione pugliese non molto conosciuta, ma ideale per questo piatto, oltretutto può essere un occasione per sperimentare qualche vino non molto diffuso oltre i confini regionali e quindi mi orienterei su un bianco con buon corpo e persistenza aromatica, piuttosto morbido quale è il Locorotondo Doc. Secondo gli esperti, questo vino è uno dei più promettenti vini bianchi di qualità della Puglia. Il paese di Locorotondo in provincia di Bari, territorio di produzione di questo vino, con i suoi caratteristici edifici dal tetto conico detti “trulli”, domina tutta la valle d’Itria. Il Locorotondo Doc si ottiene dai vigneti di Verdeca e Bianco d’Alessano ed è adatto ad accompagnare preparazioni di pesce e molluschi e primi piatti di pasta sia di pesce che di verdura come quello presentato. Le caratteristiche organolettiche di questo vino sono le seguenti: colore bianco paglierino; profumo fruttato caratteristico di fieno; sapore secco, delicato, fresco.
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