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28 Novembre 2015 - 12:00
Lc 21, 25-36 Testimoni di speranza
In passato il brano del vangelo evocava la fine del mondo per il giudizio severo di Dio sul comportamento peccaminoso di Israele. Ed anche la chiesa di Luca si interroga sgomenta sulla distruzione del tempio e di Gerusalemme: è un discorso sulla fine della storia? Ma guerre, distruzioni e persecuzioni appartengono alla storia di ogni tempo.
Da quando Gesù di Nazaret è nato tra noi, un germoglio di pace e di bene si è impiantato stabilmente nella nostra storia; ha dato frutto per noi, segno efficace di liberazione dalle nostre schiavitù. La promessa che il Signore crocifisso e risorto tornerà alla fine dei tempi è la Buona Notizia d’annunciare a tutti.
Così possiamo interpretare le sofferenze del tempo presente come dolori del parto in vista della liberazione definitiva da ogni male.
Sapere che il Signore tornerà come un liberatore dà senso è forza alla nostra testimonianza quotidiana, irrobustita dalla preghiera e da una vita fraterna più intensa.
Ma noi cambiamo stile di vita non solo perchè provocati dalla circostanze esterne, ma soprattutto perchè abbiamo scoperto nel Signore Colui che ci dà la vita nuova, quella che non muore.
pace e bene
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