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CASALBORGONE. Sparisce la minoranza, Roggero fa decadere Maffucci

CASALBORGONE. Sparisce la minoranza, Roggero fa decadere Maffucci

I consiglieri comunali Roggero e Maffucci

Mercoledì scorso a Casalborgone si è tenuto il Consiglio comunale per discutere il procedimento di decadenza del consigliere Davide Maffucci. I segnali che si trattasse solo di una “farsa” erano ben chiari già dopo pochi minuti, quando il sindaco Francesco Cavallero, arrogandosi un potere che non ha, ha vietato la registrazione. Ma tant’è... Veniamo all’argomento più discusso del Consiglio. Assente a tre sedute consecutive di Consiglio, Maffuci ha ancora diritto a fare il consigliere comunale oppure no? Per l’amministrazione di Cavallero, no. E così hanno votato maggioranza e Giuseppe Roggero, il consigliere che ha presentato l’istanza per la decadenza. Prima di arrivare al voto, però, se ne sono sentite di ogni, a cominciare dalle modalità con cui si sarebbe dovuto votare: con alzata di mano palese oppure segreta? Già su questo, s’è scatenato il pandemonio. In sintesi Maffucci ha manifestato il suo stupore in merito all’accettazione dell’istanza di Roggero, in quanto, contestualmente al ricevimento della convocazione del Consiglio comunale (il terzo in cui è stato assente, ndr), ha trasmesso un’e-mail dove esprimeva il proprio rammarico a non poter partecipare, in quanto in quella data si trovava in Sardegna per le ferie già da tempo programmate con l’azienda per cui lavora. Maffucci ha evidenziato quanto disposto al comma 8 dell'articolo 9 dello Statuto Comunale: “Sono cause giustificative delle assenze: le malattie, i motivi inderogabili di lavoro, qualsiasi altra motivazione atta a dimostrare la inequivocabile volontà del consigliere di portare al termine il mandato”. E’ univoco che il secondo periodo del comma citato imponga al Consiglio di dimostrare in modo inequivocabile che il consigliere non abbia più alcuna volontà di portare a termine il proprio mandato, e non quella di valutare sommariamente se le motivazioni siano da ritenersi valide o meno. Lo stesso Maffucci ha ribadito che l’aver trasmesso le proprie giustificazioni, così come la sua presenza in Consiglio e le sue dichiarazioni presentate, dimostrino la sua inequivocabile volontà di portare al termine il mandato. All'intervento di Maffucci, ha ribattuto Roggero, dichiarando che nel 2015 Maffucci è stato assente a quattro consigli su cinque e che a differenza sua non collaborava con la maggioranza... Apriti cielo. Maffucci, con un nuovo intervento, ha ripercorso il vissuto politico di Roggero, a partire dal 2009, quando da assessore, secondo Maffucci, il suo principale impegno era quello di assecondare ad ogni occasione l’allora minoranza, creando così contrasti e dissidi all’interno della maggioranza di cui faceva parte, fino ad arrivare a convincere i consiglieri di maggioranza, di cui era capogruppo, a firmare una mozione di sfiducia al sindaco prima e a dimettersi poi, causando così il Commissariamento del Comune. Dopo questo scambio di “complimenti” tra i due consiglieri di minoranza è intervenuta la consigliera Eleonora Saroglia che ha letto una lunga dichiarazione atta a dimostrare che vi sono sentenze che, di fatto, non ritengono mai valide le giustificazioni delle assenze, nemmeno in caso di operazioni chirurgiche. Tesi per lo meno “curiosa”, considerato che Roggero, attuale detentore del record di assenze in Consiglio comunale, s’è sempre giustificato con motivi di salute vari... Morale della favola? Tutti favorevoli alla decadenza di Maffucci. E ora? A Consiglio chiuso, il consigliere decaduto ha fatto sapere che ricorrerà al Tar, non per difendere la sua carica di consigliere, ma per rispetto degli elettori che gli hanno affidato, con il loro voto, un mandato che questo Consiglio gli impedisce di portare a termine.
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