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IVREA. Fusione: decidano i cittadini

IVREA. Fusione: decidano i cittadini

Municipio ivrea

Sabato 26 Settembre si è svolto nella Sala del Consiglio Comunale di Ivrea il Convegno “Il Sistema delleAutonomie Locali di fronte alla Pianificazione Strategica- Un nuovo modello di governo per lo sviluppo” organizzato dal Comitato di AMIunaCittà di cui sono un convinto sostenitore, facendone parte sin dalla sua costituzione. Non avendo questo editoriale l’obiettivo di relazionare sull’andamento del convegno, mi limiterò a riportare un sintetico concetto della Legge 56/2014 che “pone le basi per un ambizioso riordino del tessuto amministrativo ….per ridisegnare l’architettura del nostro governo locale, in un’ottica di riassegnazione delle competenze e semplificazione delle procedure che risulti maggiormente rispondente alle esigenze dei Cittadini”. Tutto bello e condivisibile ma sarà possibile raggiungere questi obiettivi? Da tutto quello che traspare nel nostro Territorio ritengo che sarà dura, molto dura. Ad un primo approccio occorre constatare che all’interno della neonata Città Metropolitana di Torino, costituita da 315 comuni, la nostra Area Omogenea, quella denominata “Eporediese”, presenta il più alto livello di problematicità, comprendendo ben 58 comuni, con appena 90.000 abitanti complessivi ed invece una estensione di ben 551 Kmq. La difficoltà sta quindi nell’attuare un nuovo “meccanismo”, “congegno” che dir si voglia, capace di far scaturire “un nuovo interesse collettivo”, aggregare una Comunità “che sappia esprimere un progetto comune e condiviso di modernizzazione e crescita”.  Proprio questa esigenza mi fa pensare che non si stia percorrendo la strada giusta o perlomeno quella più diretta ed agevole per concretizzare forse l’unico obiettivo, sfruttare al meglio la sola occasione che può dare prospettive future al nostro territorio, alla nostra gente, ai giovani. Sin dal momento della stesura del programma elettorale della LISTA DEI CITTADINI del 2008, che conteneva già la proposta di un  processo di aggregazione dei Comuni dell’Eporediese e ancor più oggi che si conoscono anche le agevolazioni che deriverebbero dalla Fusione dei Comuni,  penso che nei prossimi mesi (e non anni), ci giocheremo il nostro futuro sul tema del nuovo assetto istituzionale. Chi, per primo, tra i Territori che compongono le 11 zone omogenee della Città Metropolitana, sarà così bravo di capire che è indispensabile costituirsi in una unica rappresentanza, per sfruttare agevolazioni, potenzialità di investimenti e peso istituzionale, avrà fatto tombola, bingo, insomma primeggerà tra gli altri, risultati evidentemente incapaci di superare campanilismi e anacronistiche divisioni. La conseguenza concreta per chi risulterà più lungimirante sarà quella di offrire ai residenti di quella area omogenea un livello di investimenti rilevante, una maggior capacità di sviluppo rispetto ad altre aree, un miglior livello di vivibilità ai propri Cittadini. Vi pare poco? Ma malgrado la concretizzazione del Convegno organizzato da AMIunaCittà non ho la sensazione che il Territorio sia sensibile al decisivo momento che viviamo. Troppi i segnali che vanno in altre direzioni, coinvolgendo ancora una volta egoismi e personalismi degli amministratori in carica, influenze negative dell’unico partito politico sopravvissuto all’agonia dei partiti, il PD, ma rivolto più al controllo ed alla conservazione del proprio potere sul territorio medesimo che al benessere del medesimo. Se mi sono reso conto che al convegno non potevano esserci alternative alla presenza di rappresentanti Istituzionali come Fassino, Avetta e Della Pepa tutti del PD, permanendo l’assoluta latitanza di autorità rappresentanti forze politiche di altra visione, non ho trovato giustificazione per la forte assenza e quindi il totale disinteresse di molti dei Sindaci dei 58 Comuni cui il Convegno era indirizzato. Il livello dei relatori ed il contenuto delle loro presentazioni avrebbe meritato ben altra platea di amministratori locali. Gli assenti hanno sicuramente perso una bella occasione di crescita…Istituzionale. Tra i grandi assenti, malgrado la presenza “fisica” del suo Sindaco e di Assessori, evidenzio proprio il Comune di Ivrea. La scarsa mancanza di dialogo dell’amministrazione di Ivrea con i Comuni limitrofi e la poca fiducia espressa da questi ultimi nei suoi confronti, fa venir meno quel ruolo di Comune leader e capofila che deve aiutare e convincere quelli confinanti nel percorso premiante della fusione. L’autentica barzelletta scaturita dal Convegno di sabato che sarà il consigliere Perinetti, Coordinatore del PD nel Canavese, l’incaricato a portare all’interno del suo partito la discussione sul tema della fusione, cioè proprio colui che ha sempre espresso un giudizio contrario anche a solo che l’argomento Città Metropolitana, del  Piano Strategico dell’Area Omogenea e dell’istituzione di Commissioni Economiche, divenissero argomenti di confronto e dibattito in Consiglio Comunale, lascia piuttosto perplessi. Anche l’affrettata adesione alla proposta metodologica formulata dalla Associazione Torino Internazionale con il Progetto di Torino Strategica quale indirizzo per il Piano Strategico Triennale dell’Eporediese, la nomina dei rappresentanti dell’area omogenea Eporediese avvenuta in data 01.07.2015 e altre decisioni già assunte in ambito metropolitano senza alcuna concertazione con il territorio, sembrano voler fare cadere dall’alto i nuovi assetti futuri che dovrebbero invece scaturire da una presa di coscienza generale da parte dei Cittadini delle aree omogenee, oltre che dalle loro rispettive amministrazioni. A tutto questo vorrei aggiungere che solo a seguito dell’ennesima Mozione protocollata il 3 settembre 2015 nella quale, tra l’altro si constatava che sino a quel momento non risultava neppure iniziato il percorso per addivenire alla seppur limitativa, rispetto a quella più premiante della fusione, Unione dei Comuni dell’Eporediese proposta nel Consiglio Comunale di Ivrea del 22.12.2014,  con la delibera n°70, con i Comuni di Banchette, Cascinette, Fiorano, Montalto e Samone, solo il 1° ottobre è avvenuto il primo incontro per dare seguito a questa iniziativa. Di fronte all’inerzia di tanti Sindaci delle nostre piccole Comunità, probabilmente troppo affezionati alla Fascia Tricolore, di fronte alla reticenza dell’Esecutivo di Ivrea a volere sviscerare, avvalendosi degli organi delle Commissioni consigliari e dello stesso Consiglio Comunale e applicando i sempre a sproposito vantati criteri di trasparenza e partecipazione, tutte le strade che possono risollevare le sorti di Ivrea e dei 57 Comuni dell’Area Omogenea Eporediese, non resta che percorrere quella che ritengo l’unica strada che può dare una svolta vincente: rivolgersi con impegno e passione al coinvolgimento ed al convincimento dei Cittadini in questa battaglia per ricostruirci il futuro. Lunedì 5 sera, si terrà una riunione del Comitato di AMIunaCittà di commento al Convegno del 26 Settembre. Non mancherò di avanzare la mia convinta proposta: basta convegni con politici super impegnati e Sindaci permalosi, andiamo in mezzo alla gente, con la gente, per costruire le condizioni non più solo di razionalizzazioni dei servizi ma di un corposo piano di nuovi investimenti oramai non più sostenibili dai singoli Comuni per la mancanza di risorse e per gli stringenti vincoli del patto di Stabilità, problematiche superabili solo con un nuovo assetto istituzionale territoriale.
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