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VEROLENGO. "Noi l'amianto non lo togliamo"

VEROLENGO. "Noi l'amianto non lo togliamo"
Enrico ed Alberto Tosi non rimuoveranno l’amianto. I proprietari dell’ex Manifattura Peretti di via Trento 43, l’azienda che fino all’ anno 2000 ha arricchito l’economia del paese producendo pigiami ed abbigliamento notte, si rifiutano di rispettare l’ordinanza emessa dal Comune a fine agosto con cui è stata finalmente disposta la rimozione entro 90 giorni (12 mesi per il completamento dell’intervento, ndr) delle coperture in eternit del sito industriale. Il rifiuto di eseguire i lavori di bonifica, che per la sola copertura della fabbrica ammontano a circa 400 - 500 mila euro, ha radici profonde e si collega ad alcuni eventi della storia e della politica verolenghesi. I danni causati dalle alluvioni del 1994 e del 2000 conseguenza, a detta della proprietà, “delle insufficienti protezioni dell’argine sulla sponda sinistra del fiume Po”. La dicitura “territorio geomorfologicamente pericoloso” che, “appioppata” alla manifattura “ha fatto perdere tutte le opportunità con i diversi e potenziali acquirenti che con molta fatica e pazienza avevamo convinto nel valutare l’area di Verolengo”. Una proposta di riqualificazione “regolarmente e ripetutamente cassata dall’amministrazione comunale in carica”. Ma Enrico ed Alberto Tosi, che hanno spiegato le ragioni del loro rifiuto a dar seguito all’ordinanza attraverso una lettera all’amministrazione comunale, chiamano soprattutto in causa il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Sandro Franchi. Era stato proprio lui, infatti, che con un’interrogazione dello scorso dicembre aveva fatto notare la presenza, e la pericolosità, di grandi quantità della famosa fibra killer nell’area dell’ex Manifattura. “Da un lato - si legge nella lunga lettera che la proprietà ha inviato al Comune - il consigliere comunale Franchi pretenderebbe la messa in sicurezza del sito, dall’altro lo stesso consigliere vota contro le prerogative necessarie (nuovo argine) affinchè il sito sia oggetto di riqualificazione...”. A rispondere ai proprietari dell’ex Manifattura è il sindaco Rosanna Giachello: “Subito dopo i rilevamenti dell’Arpa e la relazione dell’Asl abbiamo emesso un’ordinanza in cui si diceva che i proprietari dovrebbero attenersi alle prescrizioni entro 90 giorni, ma pare non abbiano intenzione di farlo. Durante il prossimo Consiglio comunale - continua - faremo il punto della situazione. Se sarà il caso informeremo della situazione tutti gli enti superiori, come la Città Metropolitana, la Regione Piemonte, il Ministero dell’Ambiente e, se sarà il caso, anche Raffaele Guariniello. Non abbiano intenzione di giocare, soprattutto quando c’è in ballo la messa in sicurezza di un’area. Valuteremo con attenzione come intervenire”.
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