A fine luglio SMC, proprietaria delle discariche di Regione Pozzo, ha depositato in Città Metropolitana “Wastend due”, come è stato ribattezzato il progetto che, nella prima versione, l’ex ente provinciale in gennaio ha molto criticato pretendendo precisazioni e modifiche. Il 7 agosto SMC ha comunicato di avere depositato il progetto. Da quella data inizia daccapo il procedimento autorizzativo, e il Comune, i cittadini, le associazioni hanno 60 giorni di tempo per presentare le proprie “osservazioni”. Sono venuti a trovarci in redazione Mauro Frigato, presidente, e Paolo Zandarin, dell’Associazione Terrasana. Per prima cosa ribadiscono le critiche all’amministrazione, giudicata poco trasparente: “Il sindaco è andato a parlare ai giornali del nuovo progetto senza informare le associazioni che compongono la Consulta ambientale. Non abbiamo ricevuto nemmeno una letterina. E poi l’amministrazione chiede la nostra collaborazione…”. Niente di nuovo, però… “La novità c’è, anch’essa negativa. Il progetto è stato depositato tra luglio e agosto, quando molti sono in ferie, anche noi, con le famiglie, e così se ne vanno già alcuni dei preziosi 60 giorni. In questo periodo sono in vacanza anche i tecnici che ci aiutano gratuitamente. Oltretutto, il progetto è enorme, ci vuole tempo per esaminarlo. Enorme e complicato da leggere: ad esempio, il documento con cui SMC risponde al verbale della conferenza dei servizi di gennaio è pieno di rimandi a questo o quell’altro documento del progetto. I documenti sono quasi 200. Da cavarsi gli occhi anche solo per farsi un’idea, figuriamoci studiarli uno per uno. Anche i tecnici di Città Metropolitana si troveranno in difficoltà”. I tecnici vi aiutano gratis: ma non ricevete un contributo proprio da SMC e Comune, per consentirvi di opporvi se non ad armi pari almeno con un po’ di risorse? “Nel luglio 2010 il Consiglio comunale approvò l’ordine del giorno che diceva basta ampliamenti alle discariche. In quella circostanza fu concordato che SMC avrebbe versato al Comune 24.000 euro l’anno e il Comune li avrebbe girati a Terrasana. Li abbiamo ricevuti una prima e unica volta, nel 2013. Quelli del 2014 e del 2015 il Comune non ce li ha ancora dati. Così il cerchio si chiude: SMC presenta i progetti d’estate, il Comune non ci informa, noi avremmo bisogno di consulenti pagati, ma il Comune non ci versa i soldi. Ora, 24 mila euro possono sembrare tanti, ma tenete conto che le parcelle sono salate. Per fare un ricorso al TAR ci vogliono almeno 4 o 5 mila euro, e bisognerebbe farne due o tre all’anno, visto che: SMC presenta in continuazione nuovi progetti, come quello dell’impianto di trattamento del percolato; le carte di SMC sulla bonifica delle acque sotterranee meriterebbero di venire contestate da tecnici competenti; ogni tanto accadono incidenti come l’incendio dell’ottobre scorso. Solo per una perizia più azione legale sulla roggia Campagna avremmo dovuto spendere 15.000 euro, e abbiamo rinunciato”. Entriamo nel merito del progetto Wastend due? Non è molto diverso da quello precedente, che fu demolito dalla Città Metropolitana nella conferenza dei servizi del 21 gennaio. A parte l’impianto di riciclo, tutto da studiare, ci preoccupa la nuova discarica da 800.000 metri cubi di rifiuti. Riflettiamo su cosa vuol dire in termini di tempo: SMC prevede undici anni per riempirla. Seguiranno i 30 anni del cosiddetto post mortem, durante i quali la discarica va monitorata costantemente perché continua a rilasciare nel terreno sostanze che possono essere inquinanti. Vuol dire che, ammesso e non concesso che non vengano chiesti ampliamenti e proroghe, avremo una discarica in casa per altri 41 anni. Altro che basta ampliamenti, come chiedeva il consiglio comunale del 2010: l’amministrazione di Ciuffreda e Corcione ha pure il coraggio di esprimere soddisfazione sui giornali…”. Ci sono altri elementi preoccupanti nel progetto? “Lo stiamo studiano. Ma abbiamo subito notato l’intenzione di innalzare i tralicci di Terna della corrente elettrica. Ora si trovano incassati fra la Chivasso 3 e la Chivasso 2. Poiché proprio lì sarà portata una parte dei rifiuti, e il resto sopra la Chivasso 2, con conseguente innalzamento di tutta la zona, i tralicci dovranno venire modificati o sostituiti per innalzarsi a loro volta sopra i rifiuti ad una distanza di sicurezza. Ci risulta che passerebbero dagli attuali 27 metri a 55 dal piano campagna. Un’altezza enorme. Oltre a sottolineare l’impatto visivo, ci chiediamo se i campi elettromagnetici saranno dannosi per la saluti. Ci sono molti studi sui pericoli dei campi elettromagnetici. Adesso almeno i tralicci sono all’interno della “valle” fra la Chivasso 2 e la Chivasso 3. Quando spunteranno fuori, e di parecchio, saranno più pericolosi?”. Cosa vi aspettavate dell’amministrazione? Che prima o poi, per le critiche ricevute, abbandonasse il progetto Wastend? “No, però dopo le pesanti critiche esposte dalla Città Metropolitana in gennaio, speravamo almeno che l’amministrazione diventasse più scettica. Invece è entusiasta…”. Avete in mente delle iniziative contro Wastend due? “Faremo tutto quello che è in nostro potere: osservazioni, documenti, serate informative, volantinaggi, manifestazioni, esposti alle varie autorità competenti...”.
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