Un proverbio recita “dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io”. Nulla di più vero a Casalborgone. Nel Consiglio Comunale, che si è tenuto giovedi 30 agosto, il Capo Gruppo dei Consiglieri di Minoranza Davide Maffucci è stato silurato dal “fuoco amico” del suo consigliere Giuseppe Roggero, il quale, appena entrato in sala consigliare, prima ancora che venisse fatto l'appello, richiamando il comma 5 dell'atricolo 9 dello Statuto Comunale, ha presentato istanza di avvio della procedura per la decadenza da consigliere comunale del suo Capo Gruppo Davide Maffucci. Il sopracitato comma definisce la possibilità del Consiglio di pronunciarsi sulla decadenza di un Consigliere che, senza giustificato motivo, non sia intervenuto a tre sedute consecutive del Consiglio Comuale. Il comma 6 dello stesso articolo, prevede che: ”La decadenza è pronunciata dal consiglio comunale d'ufficio, su istanza di un consigliere o di un qualunque elettore del comune”. È del tutto evidente che la procedura non si apre in automatico se nessuno presenta un'istanza. La cosa che lascia perplessi è che sia stata presentata proprio dal consigliere di minoranza, nei confronti del suo capogruppo, cosa che in genere, viene fatta dalla parte avversa. Roggero aveva evidentemente una gran fretta di cacciare Maffucci, tanto che non ha aspettato, non solo la conclusione del Consiglio, Maffucci avrebbe potuto arrivare anche a Consiglio iniziato, ma nemmeno ha atteso che il Consiglio venisse aperto formalmente con l'appello dei presenti. Roggero ha motivato l'istanza a tutela degli elettori che non si vedevano rappresentati da un Consigliere non partecipe. Dopo una dichiarazione tale c'era da aspettarsi un opposizione forte da parte del “paladino” Roggero. Invece è avvenuto esattamente il contrario, non solo ha votato a favore in tutte le delibere, ma con i suoi interventi ha più volte reso merito all'operato della maggioranza. Tanto attento a tutelare gli interessi dei suoi elettori, che non ha fiatato ed ha approvato anche la delibera riguardante l'addizionale irpef al 7%, che pur non prevedendo aumenti, era stata già aumentata di quasi il 50% due anni fa, con la giustificazione di dover coprire il disavanzo. L'autocelebrazione dell'Assessore al Bilancio Conrado, che ha dichiarato che il bilancio era stato risanato con due anni di anticipo sulle previsioni, doveva essere una valida motivazione per Roggero per chiedere che le aliquote venissero riportate ai livelli precedenti. Così non è stato. Il Consiglio Comunale ha così potuto approvare il bilancio e tutti i punti all'ordine del giorno all'unanimità, con il plauso di Roggero. Al penultimo punto si è anche approvato lo scioglimento della convenzione con Gassino, per il Segretario Comunale. La dottoressa Anna Anobile ha giustificato la scelta di lasciare Casalborgone per motivi famigliari. Giustificazione che lascia qualche dubbio, visto che lo scioglimento della convenzione riporta quelle ore in carico al Comune di Gassino, quindi non le riduce l'orario, a meno che, i motivi familiari, non siano ricollegabili allo stress subito in conseguenza delle azioni di quest'amministrazione, di cui lei sarebbe direttamente responsabile. Roggero: meglio averlo come amico Che Giuseppe Roggero abbia uno concetto tutto suo della fedeltà e dei propri doveri ormai è risaputo. Quello che è avvenuto giovedì scorso, non è una novità, rientra nel suo schizzofrenico modo di agire. Già nel giugno 2010, da Assessore, nel tentativo di ricattare il Sindaco, minacciando il voto Giunta contrario a qualsiasi delibera, se non veniva ripristinato il doppio senso di circolazione di via Valfrè, fino alla casa di Francesca Guerra allora Vice Sindaco. Un tentativo di ricatto, che costo a tutti gli assessori la revoca delle deleghe. Non pago dell'operato, nell'ottobre 2011, come capogruppo di maggioranza convinse i consiglieri a firmare una mozione di sfiducia contro il Sindaco, presentata dall'allora Capogruppo di minoranza Francesco Cavallero. Dopo alcuni giorni, rendendosi conto che la mozione doveva essere adeguatamente motivata, e così non era, scelse una strada diversa, convinse tutti i consiglieri ad eccezione di Maffucci a dimettersi, in modo da portare il Comune al Commissariamento. Ora silura il suo Capogruppo Maffucci. È del tutto evidente che la correttezza e la fedeltà per Roggero è un optional. In tre anni di mandato in Consiglio Comunale si è comportato da stampella di Cavallero, ed ora dice di agire nel rispetto degli elettori, ma di quali elettori? Dei suoi o di quelli della maggioranza?. Penso che tutti ormai si siano resi conto che Roggero è meglio averlo come nemico che come amico.
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