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SETTIMO. Io, mammeta e tu

SETTIMO. Io, mammeta e tu
Fra presidi antiprofughi e cortei antagonisti è stato un sabato intenso, quest'ultimo. Che dire, bravi tutti.   La prima nomination all'Oscar della figuraccia è per la Lega Nord, sempre dalla parte del popolo. Così dalla parte del popolo che organizza un grande presidio suonando l'adunata per i rinomati eserciti di disoccupati settimesi pronti a chiedere asilo contro i profughi che ci rubano tutto. E poi si presentano in 43. Io, mammeta e tu.   La seconda nomination è per Rifondazione Comunista e centri sociali. Che, tanto per il gusto nostalgico di giocare a fare i barricaderi (siamo nel 2015, signori, sveglia...), proponendo di marciare sul Fenoglio contro le note orde di "fascisti" settimesi (sì, quei 43 di prima) per poco non riescono a trasformare una pagliacciata come il presidio leghista in una cosa seria. Per non parlare del fatto che Rifondaroli e Askatasuna, in pubblica assemblea “antifascista”, proclamavano, per un curioso monopolio della libertà di espressione, che “quelli lì (i “fascisti”, ndr) nelle piazze non ci possono stare”. Che viene da chiedersi chi siano, in questa storia, i fascisti veri.   Comunque se gli antagonisti non si sono coperti di ridicolo possono ringraziare i sindacati i quali, se non altro, sono riusciti a dirottare il corteo. Ma una nomination se la meritano anche loro, perchè senza la contromanifestazione (peraltro pure qui i numeri erano imbarazzanti) il presidio al Fenoglio avrebbe meritato – sì e no – una fotonotizia sui settimanali locali e la mobilitazione di quattro vigili urbani. E invece c'erano 20 camionette della polizia e cento carabinieri in tenuta antisommossa. E ovviamente Ansa, tv, quotidiani e mai più finito.   Applausi per tutti, grazie.  

lorenzobernardi@giornalelavoce.it

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