Un bilancio di lacrime e sangue. È quello che la Giunta di Montanaro guidata dal sindaco Giovanni Ponchia approverà questa sera, lunedì 27 luglio, durante il Consiglio comunale. A definirlo così sono i gruppi di minoranza di Luca Rastaldo, Silvano Ferro e Davide Nicola. Dopo le polemiche scaturite dalla decisione di annullare ogni agevolazione per il servizio mensa per il secondo, terzo e quarto figlio - ogni famiglia spenderà quindi dai 300 ai 900 euro all’anno. Dopo il raddoppio delle tariffe orarie dell’affitto delle palestre e ancora dopo la conferma delle tasse alle aliquote massime, l’intera opposizione ha deciso di andarci ancora più sul pesante. L’argomento, il taglio dei contributi alle associazioni del territorio: dalla Pro Loco alla Banda Filarmonica Montanarese, dalla Rosa dei 20 fino all’Endas, passando poi dall’Avis e dalla Fidas, la sforbiciata del Comune non ne ha risparmiata una. In cambio, tutte dovranno pagare la Tari. “Da sempre le associazioni presenti sul territorio montanarese costituiscono una risorsa fondamentale dal punto di vista culturale e sociale; cancellarne i contributi vorrebbe dire per gran parte di esse cancellarne il futuro - hanno tuonato dal Pd, sottolineando come, appena un anno fa, l’associazionismo era considerato dall’attuale amministrazione patrimonio da tutelare e non da tagliare -. Se oggi Montanaro è un paese vivo è grazie all’impegno di decine di volontari e appassionati che dedicano parte del loro tempo nei più svariati settori del vivere civile; cultura, sociale. Piuttosto ci saremmo aspettati una rimodulazione dei contributi in base alle attività e alle finalità delle associazioni, ma un taglio orizzontale e totale ci pare una decisione assurda”. “Il taglio dei contributi è stato fatto perché non riuscivano a far quadrare il bilancio e per farlo hanno messo le mani nelle tasche delle associazioni che sono l’ossatura del nostro territorio - si sfoga invece Silvano Ferro, accennando anche all’aggiunta della Tari -. Non capisco come, nonostante abbiano un bilancio con le aliquote massime, abbiano dovuto rivolgersi ai più poveri, a tutte quelle associazioni, grandi o piccole che siano, che sopravvivono con gli eventi che organizzano durante l’anno. È vergognoso e scandaloso perché significa che non hanno capito nulla del paese in cui vivono”. Intenzionati a non stare zitti sono anche Davide Nicola e Massimiliano Cadeddu che, durante il Consiglio comunale di questa sera, chiederanno di tagliare gli stipendi a tutta la Giunta ed a tutti i consiglieri, “considerato che fare l’amministratore comunale è volontariato, come quello delle associazioni a cui sono stati tagliati i fondi”. “Contesteremo i 15 mila euro stanziati per la consulenza per la realizzazione del bacinetto che, per quanto ci riguarda, non serve a nulla - inforca Nicola -. Contesteremo la consulenza legale pagata dal Comune per i 6 milioni di risarcimento chiesti da Cogefa per la storia del Bacino Azzurro”. Contesteranno anche i 40 mila euro stanziati per cambiare tutti i computer degli uffici comunali, spesa che, dicono, “ci sembra fuori luogo in questo periodo di crisi…”.