Conflitto di interessi? Inopportunità? Sono queste le illazioni sollevate dall’opposizione nei confronti dell’amministrazione comunale per l’affidamento dell’incarico per eseguire le pratiche del nuovo supermercato che verrà realizzato in via Crispi. Martedì sera, durante il Consiglio comunale di Verolengo, caldo e zanzare non sono bastati per mettere un freno alle polemiche. Questa volta a rendere l’atmosfera incandescente ed anche un po’ irritante è stata la discussione di una variante al Piano Regolatore comunale relativa alla futura costruzione del nuovo supermercato in via Francesco Crispi. Proprio sul terreno di proprietà privata attualmente occupate dalle baracche di alcuni zingari. A “grattarsi”, un po’ sul serio - per le zanzare, s’intende - ed un po’ metaforicamente per le decisioni assunte dal sindaco Rosanna Giachello e dalla sua maggioranza, è stato soprattutto lui, Luigi Borasio. Il consigliere di minoranza ed ex primo cittadino durante la passata amministrazione ha infatti snocciolato una serie di spiegazioni per rafforzare il suo “no” al progetto, finanziato, lo ricordiamo, da privati e non dal Comune. Prima fra tutte la scelta di affidare l’incarico per seguire le pratiche allo studio C2 di Mario Cena, già presidente della Commissione Edilizia, primo firmatario della lista di Rosanna Giachello ed estensore del programma elettorale della maggioranza dell’attuale sindaco. “Perché proprio lui e non un altro esperto privo di legami così evidenti con l’amministrazione?”, ha incalzato Borasio. Altra critica va anche al vero e proprio supermercato ed alle conseguenze che questo potrebbe portare alle attività del paese. “Non pensate alle conseguenze negative che un negozio di 398 metri quadri potrebbe portare al commercio locale? Non pensate che bisognerebbe incentivare i piccoli commercianti piuttosto che danneggiarli?”, ha inforcato il consigliere. Alle sue battute sono arrivate, per contro, le risposte del sindaco e dell’assessore alle Attività Produttive Alex Acide. Sull’affidamento delle pratiche a Mario Cena, sindaco e assessore hanno spiegato, praticamente all’unisono: “Si tratta di polemiche veramente inutili e basse. E’ stupido che chi possiede delle cariche pubbliche non possa ottenere dei lavori di questo tipo soprattutto se fatto nella maggior trasparenza possibile. Abbiamo deciso di affidare l’incarico a lui perché è una persona molto competente e conosce il nostro territorio. Sì, avremmo potuto scegliere qualcun altro. Magari avrebbe fatto un buon lavoro, ma avrebbe anche potuto commettere qualche errore per il fatto che non conosce Verolengo”. Riguardo alle presunte ricadute negative per il commercio invece, Giachello e company credono in un impatto positivo per l’economia di Verolengo. “I negozi del centro sono pochi e, a causa della crisi, sono quelli che sono. Riteniamo infatti che il supermercato potrebbe essere un valido aiuto per il commercio. Chi si sposterà per andare a fare la spesa lì - concludono -, potrebbe anche decidere di fermarsi in centro. Anche solo per acquistare una matita in cartoleria…”.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.