Al centro dell’attenzione del Consiglio comunale di Forno dello scorso venerdì 26 c'è stata la mozione presentata dalla minoranza sull'arrivo dei profughi. Dopo la lettura dell’interrogazione da parte del capogruppo della lista "Impegno civile per Forno" Luca Val, il sindaco Giuseppe Boggia ha ufficialmente risposto esponendo i punti su cui l'Amministrazione si sta attivando. "Sulla decisione di un privato, il sindaco non può intervenire. Ho partecipato ad un convegno dell'ANCI organizzato per agevolare l'inserimento dei profughi in cui si è discusso l'aspetto logistico dell'arrivo dei cittadini stranieri. Inoltre, la prefettura ci sta supportando in via preventiva: spiegherà le misure di accoglienza da adottare. Sono attese quindici persone e non ne potranno arrivare più di cinquanta", afferma Boggia, assicurando che il Comune non dovrà sostenere alcuna spesa di intervento. Ma gli aspetti su cui la minoranza ha concentrato l'attenzione sono stati le accuse a loro rivolte e la totale assenza di comunicazione da parte dell'Amministrazione, soprattutto nei confronti dei cittadini e degli altri consiglieri. Il consigliere Giampaolo Gioannini ha così commentato: "Siamo stati accusati di razzismo e allarmismo dalla stampa. Il compito della minoranza è di avvertire, di essere portavoce. Il fine dell'interrogazione era quello di sollecitare l'Amministrazione ad informare perché i fornesi non sanno nulla e per far si che l'accoglienza dei profughi non resti tra i compiti svolti dalla prefettura e dalla cooperativa. Infine, volevamo sollecitare di fronte ad eventuali problemi di salute. L'accusa di razzismo vada a quelli che speculano sotto l'aspetto finanziario e sotto l'aspetto politico". E, concludendo, chiarisce. "Io non mi sento razzista". Ma la mozione presentata dalla minoranza conteneva anche delle preoccupazioni in merito alla sicurezza, sostenendo che l'arrivo dei profughi possa mettere a rischio la possibilità di passeggiare, per le proprie mogli, e di ritirare la pensione, per gli anziani. E queste sono ipotesi di allerta fondate su sospetti immotivati, non sono informazioni che vertono su fatti concreti. Invece per quanto riguarda gli eventuali problemi di salute, i consiglieri non hanno di che preoccuparsi: i profughi saranno sottoposti ai controlli sanitari a cura della Croce Rossa di Settimo Torinese. Certamente, come ha sottolineato il consigliere Vincenzo Armenio, è mancata la comunicazione da parte dell'Amministrazione. "Tutto ciò nasce dal fatto che l'amministrazione non ha informato e non informa. Sarebbero bastate due telefonate ai capilista". Chissà se, una volta informati, si sarebbe sollevato ugualmente o meno il polverone.
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