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CHIVASSO. Mastroleo paghi l'avvocato a Scinica...

CHIVASSO. Mastroleo paghi l'avvocato a Scinica...

Giovanni Mastroleo in una foto d'archivio di molti anni fa...

In un'intervista sul settimanale La Nuova Periferia il segretario di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) Giovanni Mastroleo ha difeso, senza se e senza ma, senza alcun timore di essere frainteso, in maniera chiara ed esplicita, il suo consigliere comunale Michele Scinica, denunciato per le baracche abusive, costruite in un terreno di sua proprietà al Borghetto e arredate di tutto punto con lavandini e barbecue, tavolini, sedie e ombrelloni, In sintesi dice che a Chivasso esiste una sana e bella tradizione di baracche (Chivasso come Rio de Janeiro), sostiene che questo giornale ce l'ha con il centrosinistra e va cercando scheletri nell'armadio pur di delegittimarlo, infine, tesse elogi su una persona che tanto quanto al cugino Giovanni ha sempre fatto politica gratuitamente. Poteva mancare l'affondo strappalacrime. Certo che no e ci ha aggiunto pure quello. "Per colpa della voce, Michele dovrà pure accollarsi gli oneri di una causa...".   Tutto vero. Questo giornale sta all'opposizione. Lo è oggi con il centrosinistra a Palazzo Santa Chiara e lo era ieri quando a governare c'erano i Matola e i Fluttero. E' talmente vero (ma figuriamoci se Mastroleo non se lo ricorda) che di baracche abusive, qualche anno fa, ne avevamo segnalata un'altra, quella dell'allora consigliere comunale Demetrio Modafferi. In allora non ci risulta che Mastroleo o uno dei due Scinica fosse intervenuto in difesa della tradizione tutta legno e eternit, barbecue, pale e rastrelli solo per coreografia. Aggiungiamo che proprio i due cugini, così permissivi con sé stessi, solo qualche anno fa, furono gran sostenitori della distruzione con le ruspe e poi della ricostruzione (finanziata dal Comune con i contributi della Regione) della baraccopoli made in "Salvatore Marino" (ex assessore giunta Matole) che è una delle più imponenti mai progettata in Piemonte, visibile a tutti alla destra del Po. Detto questo però concordiamo con il lungimirante e fantasioso Mastroleo. Le baraccopoli ci piacciono. E si dovrebbe, a nostro avviso, fare molto di più. Perché non una bella delibera sulle "baracche libere per tutti"?  E già che ci siamo anche sui "dehor liberi", sui "parcheggi liberi", su tutte quelle colpe lievi che proprio perché sono lievi e magari mettono nei guai un poverettoo uno che nella sua vita si è fatto un mazzo tanto. Sì! Dai! Cataloghiamo tutto  negli archivi delle "cazzate". Siamo d'accordo su questo in termini assoluti. Assolutamente no, se poi Mastroleo, vuole costituire una commissione giudicatrice su chi abbia diritto alla sconto di pena e chi no. Per intenderci uno di quei posti in cui i comunisti sono soliti autopromuoversi per una presunta superiorità della razza di sinistra, rispetto a tutte le altre razze politiche del mondo. Perché caro il nostro Mastroleo. Il problema non è chi siano Giovanni e Michele Scinica. Oramai è tutto noto. Giovanni è quello che, intervistato dal giudice Paola Trovati, nell'ambito del processo Minotauro, ha fatto rizzare i capelli, per la stupidità del pensiero e dei ragionamenti di uno che tutti si sono chiesti come facesse a fare il consigliere (“Oddio signor Scinica (Giovanni ndr), è veramente interessante quello che dice, non per il processo ma per lo sconforto che crea. Prego, vada avanti…”.). E in verità se Giovanni Scinica può fare il consigliere e non c'è alcun genere di selezione, non c'è uno che in città non lo possa fare, anche il più stupido dei mafiosi. Da qui, molto in sintesi, il pericolo di infiltrazione, cosa che si può decisamente escludere in città come Settimo Torinese o Ivrea, dove il livello della classe politica è decisamente più alto. Quel che non sappiamo è invece che cosa dirà il giudice di fronte ad uno che, oltre ad essere consigliere comunale è anche presidente della Commissione assetto e uso del territorio e ci vorrebbe far bere la frottole (che il suo segretario Mastroleo ha già digerito con l'alka Seltzer) delle baracche costruite a sua insaputa. Ma se davvero questo genere di consiglieri comunali, candidati solo per i voti che portano e perché hanno tanti parenti, stanno bene al segretario di SEL, che sia SEL a pagargli gli avvocati.
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