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VEROLENGO. Giachello: “Non mi vergogno della mia fede”

VEROLENGO. Giachello: “Non mi vergogno della mia fede”

Rosanna Giachello

Scoppia la polemica intorno al Corpus Domini di Verolengo.  Nelle scorse settimane il sindaco Rosanna Giachello ha inviato ai consiglieri di maggioranza, ma anche a quelli di minoranza, una lettera con l'invito a partecipare alla funzione religiosa avvenuta lo scorso 4 giugno. Una lettera, giunta sulle scrivanie degli amministratori, su carta intestata del Comune, con tanto di timbro ufficiale e firma. Non l'avesse mai fatto...  La Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, rappresentata dal presidente Marco Chiauzza, s’è subito attivata ed ha scritto una nota stampa al primo cittadino verolenghese, richiamandola al suo ruolo. “Il sindaco ha una carica istituzionale civile e dovrebbe ben sapere che il protocollo del 1984 riconosce che non c'è più religione di Stato - ha tuonato in un comunicato stampa diffuso ai giornali -. Il sindaco rappresenta tutti i cittadini, indipendentemente dalle credenze religiose o irreligiose da essi professate, e dovrebbe rispettare la neutralità delle pubbliche istituzioni in tale materia, separando le sue eventuali convinzioni personali dalla carica che ricopre”. Di fronte all'accusa di “confusione di ruoli ed indebita interferenza”, pronta è arrivata la risposta del sindaco che, inizialmente, ignara di quanto accuduto, ha inforcato: “Innanzitutto, credo che il signor Marco Chiauzza, che non conosco, sia un cittadino, quindi all’oscuro di quelle che sono le tradizioni consolidate nel tempo che si svolgono nei piccoli paesi come Verolengo. Dovrebbe però sapere, che quando un Sindaco indossa la fascia tricolore rappresenta le Istituzioni a prescindere dal proprio credo religioso personale e la presenza rappresenta una forma di rispetto nei confronti dell’Istituzione religiosa”. Detto questo la spiegazione dell'invito su carta intestata: “Così come avveniva nel passato ho ritenuto e ritengo doveroso estendere l’invito ufficiale ai Consiglieri Comunali, sia di maggioranza che di minoranza, liberi ovviamente di partecipare oppure no. Posso assicurare che identico comportamento sarebbe applicato in occasioni ufficiali che riguardassero altre religioni, nel rispetto di tutti i credo religiosi - ha continuato. Per poi concludere -. La mia personale convinzione religiosa  non è un mistero: sono cresciuta in una famiglia molto religiosa, ho frequentato l’oratorio di Verolengo almeno fino all’età di 25 anni, compreso il campeggio estivo in montagna. I miei famigliari ed io abbiamo svolto  più volte il ruolo di priori, mi sono sposata in Chiesa, cerco di partecipare alla Messa tutte le domeniche ed essendo devota alla Madonna di Lourdes, da qualche tempo cerco di recarmi  ogni anno in pellegrinaggio. Dovrei forse vergognarmi di tutto questo?”.
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