L’incontro, a Brandizzo, si ripete puntuale alla fine di ogni anno scolastico. Da un lato, i genitori chiedono l’aumento delle sezioni della scuola dell’infanzia. Dall’altro, gli amministratori comunali ed i dirigenti scolastici spiegano che “la cosa non si può fare”. La scorsa settimana, all’appuntamento fissato in una sala della scuola media “Martiri della Libertà” c’erano il sindaco Roberto Buscaglia e l’assessore all’Istruzione Valeria Rolando con il dirigente scolastico delle scuole materne statali Hans Christian Andersen e Maria Montessori, Stefania Camaiora, e quello del paritario Asilo Infantile, Franca Barbera. Dopo aver illustrato la situazione delle sezioni attualmente disponibili - tre per l’Andersen, quattro per la Maria Montessori ed altre quattro per l’Asilo Infantile - il primo cittadino ha snocciolato uno ad uno i motivi che impediscono di aumentare il numero delle classi. Primo tra tutti, la mancanza di fondi. “L’anno scorso avevamo richiesto di ottenere dei fondi per aggiungere quattro nuove sezioni - ha spiegato Buscaglia -. Proprio ieri sera il Ministero ci ha risposto che non possiamo accedere alla graduatoria perché i finanziamenti sono destinati alle scuole dell’obbligo, le elementari e le medie”. Senza contributi, le opere di edilizia scolastica comportano costi superiori ai 400 mila euro. “Se anche avessimo i locali, non avremo personale a sufficienza per farli funzionare. Se invece decidessimo di recuperare i soldi che ci servono - aggiunge - dovremmo tagliare altri servizi”. L’esempio corre alla refezione scolastica: facendo pranzare i bambini a casa il risparmio sarebbe ingente, “ma - dice il sindaco - non me la sento di farlo”. La soluzione, quella di iscrivere i bambini esclusi dalle liste d’attesa - ad oggi 41 - al paritario. Il problema, in questo caso, è che i costi sono superiori rispetto allo statale ed il Comune non può accollarsi la differenza. Così infatti hanno sostenuto ancora gli amministratori: “Se avessimo del denaro da dare, ovviamente lo faremmo, ma così non è. All’Asilo Infantile diamo già 32 mila euro e se dovessimo coprire anche i costi delle rette dovremmo aggiungerne altri 50 mila”. Per la cronaca, solo per la scuola infantile statale il Comune spende 10 mila euro all’anno per ogni bambino. Anche la riduzione delle rette del privato - 160 euro a cranio - è fuori discussione. “Le riduzioni esistono e sono previste per chi ha dei particolari problemi economici - dicono le referenti dell’asilo di via Matteotti aggiungendo di prendere in considerazione gli indicatori Isee ma anche le segnalazioni degli assistenti sociali e della Parrocchia -. Abbiamo cercato di limare i costi il più possibile ma, se vogliamo coprirli tutti, oltre una certa soglia non riusciamo ad andare”.
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