È terremoto a Montanaro per il “murale- scandalo” realizzato qualche settimana fa sul muro esterno della scuola elementare Pertini. Fortemente voluta dal collettivo giovanile “L’Officina dei Malfattori”, dalla lista civica “Montanaro Domani” e dal comitato ambientalista “Restiamo Sani”, l’opera artistica è stata ideata dal celebre fumettista Zerocalcare e disegnata dalla storica “crew” milanese Volkwriterz con un unico scopo. Ricordare Giuseppe Prono, il più giovane tra i partigiani montanaresi caduti durante la prima Guerra Mondiale, in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione italiana dal fascismo e dall’occupazione nazista. Nessuno si sarebbe quindi mai aspettato che un disegno dal valore storico come “Muri partigiani”- questo il nome del progetto - facesse scoppiare una vera e propria polemica tra chi ha creato il dipinto, il sindaco Giovanni Ponchia e tutta l’amministrazione ed anche i cittadini. Un caso di natura prettamente politica che non solo è rimbalzato sui social network e sui principali quotidiani nazionali - La Repubblica, La Stampa, Ansa, l’Huffington Post e Rai News sono solo i primi della lunga lista - ma ha anche minato l’unità della Giunta montanarese. Voci di corridoio degli ultimi giorni, parlano infatti di due assessori pronti a dimettersi se la situazione non dovesse trovare la giusta “quadra”… Ma perché il murale di via Caffaro sta facendo tremare il suolo di tutto il Palazzo Comunale e non solo? Secondo quanto dichiarato in una lettera spedita da Ponchia a Comitato, Officina ed autori del disegno, la risposta è semplice. Al sindaco non andrebbe giù la presenza, nell’opera, della stella rossa a cinque punte e del calendario con la firma “Restiamo Sani”. Che sarebbero due “abusi”, visto che nel disegno iniziale approvato da Ponchia, non risultano. Dunque, oltre a non rispecchiare la bozza approvata ad inizio lavori, i due “simboli” farebbero pensare ad una sorta di propaganda politica a favore del comunismo. “Ho autorizzato il murales in ricordo del partigiano Giuseppe Prono, morto per la libertà all'età di soli 19 anni. Tutto ciò che compare in più non è stato autorizzato - ha dichiarato il primo cittadino -. Credo che un ragazzo di 19 anni debba essere al centro della scena, i simbolismi non andrebbero rappresentati in quanto in un murale pubblico tutti si dovrebbero ritrovare e nessuno dovrebbe sentirsi escluso”. E nonostante le proteste di quanti sostengono che “la stella non é affatto priva di contesto storico in quanto Giuseppe Prono si era unito alle brigate Garibaldi che avevano come vessillo una bandiera dell'Italia con una stella rossa nel mezzo”, la richiesta dell’amministrazione comunale è stata perentoria: “Entro il 31 luglio stella e firma devono essere rimossi”. Nei giorni che mancano a quella data, l’amministrazione cercherà di trovare un accordo con i promotori dell’opera. Nella speranza di non dover usare il pugno duro ed emettere un’ordinanza, con sanzione, per la rimozione “dell’abuso”.
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