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TORRAZZA. Irregolarità nella gestione dell'amianto in discarica

TORRAZZA. Irregolarità nella gestione dell'amianto in discarica
Grave episodio nella discarica “La Torrazza” di Località Fornace Nigra. Il 31 marzo e il 1° aprile i tecnici dell’ARPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, hanno effettuato due sopralluoghi nell’impianto, in particolare nella “cella 8”. I tecnici hanno riscontrato “alcune irregolarità in relazione alla gestione di rifiuti contenenti amianto”. Il verbale dei sopralluoghi è stato trasmesso alla Città Metropolitana, la quale il 21 aprile ha emanato un provvedimento di “diffida” nei confronti de “La Torrazza srl”. La diffida è stata pubblicata qualche giorno fa nell’albo pretorio dell’ex ente provinciale. Contro il provvedimento la società può ricorrere al TAR entro sessanta giorni. La diffida contiene un lungo elenco delle irregolarità riscontrate dall’ARPA. Citiamo alcune di quelle rilevate il 31 marzo : “3. presenza frammenti di fibrocemento frantumati lungo la pista di servizio interna alla discarica in varie posizioni sulla superficie sommitale della discarica (sublotto 8b) frammiste al materiale di copertura”; 4. in posizione centrale della discarica … “si evidenziava la presenza di un bancale di lastre di fibrocemento privo di protezione in film plastico e diversi frammenti dello stesso materiale di dimensioni decimetriche frantumati al suolo. Tali materiali, seppur confinati con un settore ricoperto di rifiuti di consistenza plastica, risultavano esposti all’atmosfera”. Tutto ciò era aggravato “dalle condizioni di forte vento che nei giorni 30 e 31 marzo hanno interessato tutto il territorio della Città Metropolitana di Torino, con potenziale rischio di dispersione dei materiali potenzialmente soggetti a trasporto eolico…”. Tornati il giorno dopo, gli inviati dell’ARPA hanno osservato che “il terreno ghiaioso, utilizzato per zavorrare il telo di copertura provvisoria, presentava in superficie numerosi frammenti di fibrocemento distribuiti lungo tutto il fronte”. Inoltre alcuni big bags erano depositati al di fuori dell’area destinata ai rifiuti contenenti amianto, ed erano disposti in modo da non consentire la “copertura giornaliera” imposta nelle prescrizioni. Infine “i presidi per la bagnatura della superficie dei rifiuti non risultavano attivi durante entrambi i sopralluoghi”. Come abbiamo scritto in apertura, ARPA ha immediatamente trasmesso i verbali dei sopralluoghi alla Città Metropolitana, che già il primo aprile ha scritto a “La Torrazza” richiamandola al rispetto delle prescrizioni. Due giorni dopo la società ha risposto di avere adottato i provvedimenti previsti dal piano di gestione operativi e ha aggiunto di escludere che i forti venti abbiano cagionato fenomeni di dispersione. Nonostante queste rassicurazioni, il 21 aprile la Città Metropolitana ha emesso il provvedimento di diffida. Il documento diffida la società “affinché…garantisca il rispetto integrale delle prescrizioni contenute” nell’autorizzazione del 9 dicembre 2014 (quella con cui è stato concesso un ampliamento di 94.000 metri cubi di rifiuti): in particolare delle prescrizioni che riguardano le “modalità di gestione dei rifiuti contenenti amianto”. Inoltre l’ente impone alla società di inviare entro 30 giorni alla Città Metropolitana e al Comune di Torrazza una “relazione tecnica attestante gli interventi eseguiti al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni”.
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