Una composta e singolare protesta è stata organizzata in piazza Caduti del Lavoro( più conosciuta come piazza Rossetti) dal meetup del gruppo Movimento 5 Stelle di Ciriè. Nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 maggio, numerosi palloncini colorati sono stati appesi proprio sugli alberi che il progetto di riqualificazione della piazza, che prevede l’apertura dei cantieri per il mese di giugno, prevede di abbattere. Questo è stato lo spettacolo che al mattino si è presentato ai cittadini e agli ambulanti che il martedì mattina si recano nella piazza per lavorare e che ha riscontrato la totalità dei pareri favorevoli. “Questo progetto non deve essere fatto!” – ha tuonato il signor Antonio Rinaldi, ambulante di un banco di abbigliamento – L’assessore al commercio, Alessandro Pugliesi, ci ha ascoltato e si è dimostrato disponibile nei nostri confronti, ma il sindaco Brizio e l’assessore ai lavori pubblici Giorgio Perello non raccontano la verità, ma solo un sacco di palle!” La rabbia è scoppiata all’interno dell’area mercatale, dove altri lavoratori sono accorsi per spalleggiare la protesta del collega. “Dicono che il progetto è per la riqualificazione dell’area mercatale, ma non è assolutamente vero! Vogliono togliere dei banchi e ridurre le metrature. Il mercato funziona benissimo, ma in questo modo rischiano solamente di farci fallire.” “Sarebbe più opportuno –hanno continuato i lavoratori – che provvedessero, invece, ad abbellire la piazza, con un verde curato e con giochi e panchine, a misura di famiglie. A mettere a posto i marciapiedi, praticamente impraticabili. E soprattutto eliminare le barriere architettoniche! E non spendere quasi 500 mila euro per un lavoro inutile. Ne basterebbero molti meno per riqualificare, dove necessario, piazza Rossetti. ” “Vogliamo Brizio e Perello qui in strada con noi! – hanno concluso a gran voce cittadini e ambulanti – E’ stato fatto un solo incontro pubblico, ma non hanno dato preavviso utile e la maggior parte della gente non ne era a conoscenza. Chiediamo che ci mettano la faccia e che programmino un incontro per ascoltare le ragioni, non solo dei residenti, ma anche di chi ci lavora in questa piazza e ne conosce l’importanza di un cambiamento che potrà solo danneggiare.” “Noi stiamo aspettando – chiariscono i referenti e responsabili dell’area mercatale – ci sono mediazioni in corso e dopo di ché prenderemo provvedimenti ed una posizione pubblica, se necessari e per quanto possano servire.” “Abbiamo raccolto 300 firme per questa vicenda – fa sapere l’avvocato Franco Silvestro, del gruppo dei 5 Stelle di ciriè – Le presenteremo in comune e chiederemo un incontro pubblico con il sindaco e l’assessore Perello. Il sindaco Francesco Brizio fa sapere di essersi già reso disponibile in passato, quando è avvenuto un dibattito pubblico con i cittadini, e rimbalza la questione all’assessore al commercio Pugliesi. “ A me risulta che sono state prese in considerazione le loro idee, sia dei residenti che dei lavoratori ambulanti. – ha chiarito il primo cittadino di Ciriè - Per quanto mi riguarda, non ne so più nulla e, ad ora, non è di mia competenza.” Pacifica e cortese la dichiarazione in merito di Alessandro Pugliesi, assessore al commercio, che ci tiene a tranquillizzare cittadini e ambulanti. “ Innanzitutto nessun albero verrà abbattuto. – ha assicurato – In tema di contiguità tra residenti e ambulanti, è stato deciso di portare il mercato all’interno della piazza. Il tutto deciso anche in un’ottica di sicurezza. Partendo dal progetto iniziale sto cercando di valutare le varie opinioni e soprattutto le idee di chi conosce meglio di noi il mercato. So che non entusiasma gli operatori, per questo sto facendo il possibile per apportare modifiche che possano accontentare tutti. Da parte mia non c’è intenzione di ridurre il numero di banchi e gli stessi metri quadri in concessione. Alcuni verranno addirittura aumentati. Entro pochi giorni avranno delle risposte concrete. Ho appena sottoposto all’attenzione dell’amministrazione le ultime controproposte fatte dai lavoratori dell’area mercatale. Appena avrò notizie definitive, sottoporrò il tutto ai responsabili di mercato.” A questa protesta si affianca un’altra richiesta: perché non provvedere, invece, alla sistemazione di un fabbricato in amianto di proprietà del comune, nonché ex asilo nido, distante pochi metri dalla piazza? Ad oggi, utilizzato per ospitare le associazioni. “Invece che spendere centinaia di migliaia di euro per sistemare quello che già c’è, perché non provvedere allo stabile in amianto? – ha aggiunto Franco Silvestro – sono anni che questo fabbricato è esposto agli agenti atmosferici ed è risaputo che le fibre disperse, dovuti al degrado, circolano nell’aria. Le respiriamo da anni. E anche i bambini delle scuole, che distano a pochi metri. Non servono i controlli periodici di routine, ma un vero e proprio provvedimento.” Se ormai da mesi si è scatenata una vera e propria battaglia per impedire che vengano spesi oltre 400 mila per il rifacimento di una piazza, cosa succederà appena tutti cittadini sapranno del nuovo progetto di riqualificazione di Via Vittorio Emanuele che prevede il rinnovo della pavimentazione e dell’illuminazione? Qualcuno già storce il naso…forse perché Il tutto costerà la modica cifra di un milione di euro di soldi pubblici?
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