Solo qualche mese fa, nei primi giorni del 2015, presentava ai suoi concittadini la storia dei sessanta brandizzesi caduti durante la prima guerra mondiale. Oggi, Angelo Bevere, ex assessore della giunta di Enrico Pastore e componente dell’Associazione nazionale Alpini di Brandizzo ha portato a termine il suo lavoro. Proprio insieme agli Alpini, infatti, il cittadino ha redatto la biografia di tutti i militari residenti a Brandizzo- giovani leve ma anche soldati richiamati alle armi- che per la guerra partirono. “Tenendo in considerazione quelli che morirono ma anche quelli che tornarono, sono 349 i brandizzesi che parteciparono ai combattimenti - spiega Bevere -. Facendo una media del numero di abitanti di allora, sotto i 2 mila, posso dire che venne a mancare circa il 15 per cento della popolazione attiva. Soprattutto abbiamo voluto capire quanti erano i soldati arruolati nelle divisioni alpine”. “La maggior parte di loro - continua - erano inquadrati nel terzo Reggimento alpini del battaglione Exilles quindi molti parteciparono alle battaglie più gloriose come la conquista del Montenero in Slovenia. Gli altri erano fanti, artiglieri e bersaglieri”. Undici di loro ricoprirono il ruolo di ufficiale e ricevettero anche diverse onorificenze. La più nota, I Cavalieri di Vittorio Veneto istituita nel 1968. “Nel suo piccolo anche Brandizzo fece parte dell’elitè dell’esercito”. A stupire è come molti dei brandizzesi in guerra avessero dei legami di parentela tra loro. “Mi sono reso conto che molti erano fratelli, tantissimi morirono a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, altri più fortunati tornarono ma in ogni caso fu una tragedia immane per le famiglie. Tante si ridussero in miseria perché non avevano più nessuno a coltivare la terra o ad allevare gli animali”, commenta ancora l’ex assessore. Una parte dello studio è dedicata alle donne, il cosiddetto “fronte interno”. “Diedero un grande apporto alla tenuta sociale dell’Italia perché presero il posto degli uomini nelle fabbriche, in campagna e nelle incombenze burocratiche”, aggiunge Bevere citando la figura di Mari Plozner Mentil, una giovane portatrice carnica uccisa da un cecchino che venne insignita della medaglia d’oro al valore militare. Invece, alla domanda su “quale sarà il futuro del suo lavoro”, Bevere risponde che lo scopo è quello di “divulgare la storia nelle scuole e tra i cittadini”. “Con gli Alpini - conclude -, vogliamo parlare della guerra portando degli esempi concreti spogliandola anche di qualche retorica”.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.