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RONDISSONE. Acqua: Biscotti va dal Prefetto

RONDISSONE. Acqua: Biscotti va dal Prefetto
E’ trascorso poco meno di un mese, eppure a Rondissone si fatica ancora a dimenticare l’ultimo Consiglio comunale. Passato alla storia per aver approvato il passaggio di gestione dell’acquedotto comunale all’azienda torinese Smat, oggi la seduta torna a far discutere per gli atteggiamenti “poco democratici e poco trasparenti” del sindaco Miriam De Ros e della sua Giunta. A tirar fuori la questione, la settimana scorsa, è stato il consigliere di minoranza Michele Biscotti, che ha deciso di rivolgersi al Prefetto per fare un po’ di luce sul caso. In primis, la volontà del pentastellato è quella di evidenziare le condizioni disagevoli in cui si è svolta la riunione del 18 marzo scorso. Una folla di cittadini costretti a stare letteralmente ammassati l’uno sull’altro a causa dalla mancanza di spazio nella sala consiliare ed il conseguente rifiuto del primo cittadino alla proposta - fatta da Biscotti - di “sospendere il Consiglio o spostarlo in luogo più consono alla situazione”. “Il Prefetto deve sapere come si comporta questa maggioranza”, il commento del consigliere. In secondo luogo, l’accento viene posto sulla “poca trasparenza” dell’amministrazione. Ad essere spediti direttamente sulla scrivania della Prefettura sono infatti i documenti relativi al bilancio del Comune degli anni 2012, 2013 e 2014. Una “lista della spesa” in cui numeri e dati sono raffazzonati alla bell’e meglio. Rimanendo in tema di “pessima amministrazione” altro esempio si può trovare spulciando nell’albo pretorio consultabile sul sito internet del Comune. In data 31 marzo, la delibera 107 avente come oggetto “Servizio idrico integrato- acquisizione della qualità di socio di Sma Torino Spa- acquisto azioni” e approvata durante il solito consiglio comunale viene inserita ed poi annullata nel giro di pochi minuti. Al suo posto, la delibera 108- pubblicata sempre il 31- e la numero 110, del 3 aprile. Confrontando i due documenti è facile notare come l’ultima il resoconto definitivo e corretto di quanto avvenuto durante la seduta del consiglio. Mentre nel secondo nessun accenno viene fatto alle dichiarazioni alle discussioni che hanno “incendiato” la seduta, il terzo non solo contiene la descrizione “passo passo” di quanto avvenuto ma porta con sé tutti gli allegati delle dichiarazioni di voto. Sia della maggioranza che della minoranza. La che ci si pone, a questo punto, è: perché annullare e poi modificare una delibera con lo stesso oggetto nel giro di poco tempo? La spiegazione più semplice, secondo alcune voci che circolano in paese in questi giorni, sarebbe che l’amministrazione, venuta a conoscenza delle intenzioni del consigliere Biscotti di rivolgersi al Prefetto, abbia cercato di rendere “più trasparenti” i documenti relativi al consiglio. Se sarà questa la verità, spetterà al Prefetto chiarirlo.
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