Quanti chili di sale bisogna mangiare insieme ad una persona per poter poi dire di conoscerla? Sette chili. Un chilo. Una tonnellata. Da zero a infiniti granelli? Boh? Di certo nessuno ha mai saputo che lui era quello lì. Uno che pubblica la foto di un campo Rom, e sotto ci scrive che occorrerebbe utilizzare il diserbante. O quello che s’auspica che la Bindi (parliamo dell’ex Ministro) possa presto andare in Nigeria con l’ex ministro Kyenge... Incredibile? Incredibile ma vero....!
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Il ministro
Tutto scritto nero su bianco nel suo profilo di facebook. Si!?E’ vero che su facebook si scrivono un mucchio di stronzate. Però dipende anche un po’ da chi le scrive e in qualche caso diventano roba pesante. Roba da strofinarsi gli occhi e poi essere colti da almeno un paio di colate di vomito. E lui? Sì! E’ proprio lui. L’ormai ex direttore del teatro Giacosa per anni portato, come la bela Maria, a spasso per la città dall’Amministrazione comunale che lo aveva preferito a Giacomo Bottino, considerato troppo di sinistra. Evvai! E che non si dica che sotto le rosse torri qualcuno avrebbe bisogno di un paio di occhiali. Se n’è accorta un po’ per caso, un po’ perchè su facebook ci naviga che è una meraviglia, il presidente del consiglio Elisabetta Ballurio che subito ha preso carta e pennna, o se si preferisce tastiera e mouse, per scrivere a tutto il mondo inorridita. “Voglio sapere se ci sono gli estremi per chiedergli i danni...?Voglio tutelare l’onore della mia città...” dice ed è come se la si sentisse urlare “ecchecazzo!” “Le esternazioni di Paolo Bosisio su facebook - continua Ballurio dopo una tisana - istigano a condotte di discriminazioni per motivi razziali, etnici e religiosi e sono passibili di reato, aggravato dall’utilizzo di un mezzo ad ampia diffusione e dal ruolo ricoperto in seno alle Politiche Culturali cittadine che in buona parte vengono sovvenzionate dal Comune che considera invece la Cultura lo strumento principe per la formazione della coscienza civica, improntata su un concetto di legalità, senza distinzione di etnia, provenienza geografica o credo religioso.....” Insoma, in poche parole, pensa te a chi s’era affidata l’Amministrazione comunale guidata dal Partito Democratico... E meno male - verrebbe da dire - che di recente, e dopo 7 anni, la direzione artistica del Teatro è stata tolta a Bosisio e affidata per un triennio, dall’associazione culturale “Il Contato del Canavese” di Mario Liore, a Laura Curino di Settimo Torinese. Se non altro una che ha alle spalle non meno di 40 anni di palcoscenico. “Non ho deciso di lasciare il teatro di Ivrea, ma sono stato costretto per le condizioni in cui sono stato messo e perché mi è stato esplicitamente chiesto di farlo in quanto la mia collaborazione non era più gradita....”, aveva commentato Bosisio quando era ancora e solo Bosisio e non invece un specie di Salvini vestito da Bosisio. Una dichiarazione invecchiata anzitempo, diventata con il senno di oggi del tutto insignificante. Tutta colpa dei social network? Non contiamocela. Semmai tutta colpa di chi l’aveva messo lì, o che aveva accettato che se ne stesse lì, senza informarsi primi di chi fosse, a cominciare dal sindaco Carlo Della Pepa, uno che per inciso non sa neanche cosa sia un social network.
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E che a Paolo Bosisio sia scappata qualche traveggola è ancora più chiaro, nelle esternazioni di oggi. “Non mi devo giustificare. Dico quello che voglio. Dico cose scomode. Io non sono allineato. Ero solo il consulente di un’associazione privata che gestisce il teatro...Eccetera, eccetera, eccetera.” Anzi no. C’è qualcos’altro oltre agli eccetera. Ed è la convinzione di poter dire che cosa vuole anche perchè ha sposato una coreana. Non fa una grinza. Sposi una coreana e poi dai della “donnaccia” al presidente della Camera Laura Boldrini che dice “stronzate ai danni di chi la mantiene nel lusso”. Ti sposi una coreana e poi puoi anche usare il diserbante con i rom. E’ un lasciapassare. Un passaporto. Facile facilissmo. Un consiglio da Bosisio al leghista Matteo Salvini. “E sposati sta coreana!”
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