Massimo Zesi si è dimesso da segretario del circolo locale del Partito della Rifondazione comunista. Era in carica da cinque anni. Perché ti sei dimesso?Prima di tutto chiarisco che non esco da Rifondazione comunista e che continuerò a fare politica. Da comunista. Il pensiero comunista è necessario: da quando non esiste quasi più le cose vanno peggio.Allora perché?Mi sono dimesso da segretario prima di tutto perché ci vuole ricambio e io ero alla guida del circolo da cinque anni.E poi?Ho fatto un bilancio della mia segreteria, e non lo considero positivo. Non sono riuscito a creare una vera “comunità” di militanti. Per me il partito deve essere una comunità politica, unita dai principi e da una moralità. Non ci sono riuscito e ne traggo le conseguenze. Si prenda il caso del nostro consigliere Scarano: se lo decide il partito, un vero comunista esce dalla maggioranza. Invece Scarano continua a sostenere l’amministrazione. Per me è una sconfitta, la prova di non essere riuscito a creare un gruppo di militanti motivati da un’etica rigorosa, caratterizzati da un’alterità che li distingue dai politici senza principi.Questo è un bilancio chivassese. C’è dell’altro?Occorre un cambiamento nel partito a livello nazionale, in tutto il paese. Un cambiamento sia organizzativo sia di prospettiva politica. Dal punto di vista organizzativo, la struttura a circoli territoriali è adatta ad un partito di massa. Rifondazione non lo è più. Per conseguenza ci troviamo con circoli territoriali di cinque persone. Ci vorrebbero dei circoli “a tema”, che agiscono su un territorio più vasto. Prendiamo le discariche di Chivasso: non riguardano solo la città, ma molti Comuni vicini .E dal punto di vista politico?Rifondazione deve cambiare prospettiva, essere più rigorosa e netta nella scelta delle alleanze. Il segretario del partito Ferrero ha ragione quando dice: basta alleanze col PD a livello nazionale e regionale (nei Comuni si può discutere). Ma non basta. Va bene un Front de Gauche, ma non con chiunque. Non si fanno alleanze elettorali con chi, come SEL, è in giunta con Chiamparino.Fin qui hai parlato di partiti. Non mi riferisco solo ai partiti. Dobbiamo essere coerenti e rigorosi anche col sindacato e con l’associazionismo: non dobbiamo avere un occhio di riguardo verso il sindacato, quando sbaglia, solo perché dentro ci sono nostri militanti. Non dobbiamo essere indulgenti verso le associazioni se pensiamo che la loro condotta sia incoerente. Prendiamo Libera: Don Ciotti da un lato fa dei discorsi molto duri, dall’altro festeggia il 21 marzo con un personaggio come Laus…Prendiamo l’ANPI…Hai scritto una lettera di critica al presidente Vinicio Milani…Milani ha inviato una lettera agli iscritti per invitarli ad una manifestazione a Milano. Gli ho risposto che farei fatica a trovarmi fianco a fianco con un partito il cui leader Renzi ha appena dato una medaglia a dei fascisti. A Chivasso il 25 aprile Milani dovrebbe dire agli esponenti del PD: voi state sfasciando la Costituzione, sul palco non ci salite. A Chivasso qualche mese fa Rifondazione è uscita dalla maggioranza che sostiene il sindaco Ciuffreda. C’è un collegamento con le tue dimissioni? Sei stato messo in minoranza nel partito?No, il circolo chivassese ha condiviso la decisione di abbandonare la maggioranza.Siete usciti dalla maggioranza per la questione Wastend?Certo la questione Wastend è importante. Ma è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’ennesima manifestazione di un metodo autoritario di gestire la coalizione di centro sinistra: senza condividere le decisioni con gli altri partiti, sempre messi di fronte al fatto compiuto.Il Pd di oggi non è lo stesso partito del 2012 col quale vi siete alleati?Non del tutto. L’arrivo di Renzi ha cambiato il partito in peggio, imprimendogli una tendenza autoritaria. Io decido, poi ve lo comunico: se non vi piace potete anche andarvene. Anche a livello locale tre anni fa il PD era diverso: ma il metodo Renzi si è trasmesso e diffuso verso il basso. A Chivasso abbiamo il “renzismo al nocciolino”. Niente condivisione delle decisioni con gli alleati, vedi il bilancio. Ma anche poco interesse per la partecipazione dei cittadini. Per noi la partecipazione è un punto qualificante…Quindi il tuo giudizio sull’amministrazione Ciuffreda è negativo? Non tutto è stato negativo. Sono state fatte delle cose che condivido: il registro delle coppie di fatto, quello del fine vita, interventi sul sociale, l’ospitalità alle donne rifugiate, ecc. C’è qualcosa che ci tieni ad aggiungere? Sì, aggiungo che a livello locale la qualità della classe politica sta peggiorando. Si premiano i portatori di voti, non coloro che hanno delle idee e delle proposte. La colpa è anche dello Stato che taglia dove non dovrebbe tagliare, riducendo le risorse dei Comuni. In una città come Chivasso amministrare è un grosso impegno, difficilmente compatibile col lavoro. Un quarantenne col lavoro e i figli piccoli non può impegnarsi più di tanto. Gli amministratori dovrebbero venire retribuiti meglio. Altrimenti la politica locale possono farla solo alcuni: o i pensionati, che portano voti, o i ricchi. Così non va.
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