C’era molta attesa, dopo la vicenda che ha coinvolto Bugli e il Movimento 5 Stelle, per il Consiglio comunale di sabato mattina a Torrazza. All’ordine del giorno due mozioni di censura a carico del consigliere di minoranza Davide Bugli, presentate dalla maggioranza di Massimo Rozzino. Entrambe sono state discusse a porte chiuse, visto l’interesse personale di un consigliere, e solo con la pubblicazione all’albo pretorio se ne potrà conoscere il contenuto. Per intanto, sappiamo che una mozione censurava l’interessamento improprio che Bugli avrebbe manifestato nei confronti della gestione del centro polifunzionale del paese. L’altra riguardava invece la vicenda giudiziaria di queste settimane: con la mozione si censurava l’atteggiamento tenuto dal capogruppo dei 5 Stelle che avrebbe dato discredito all’intera amministrazione torrazzese. Dopo un’accesa discussione, che ha visto coinvolto anche Bugli, entrambe le mozioni sono state votate all’unanimità (eccezion fatta per il consigliere interessato, che non ha partecipato al voto) sia dalla maggioranza che dalla minoranza dei consiglieri Castenetto e Roveta. Entrambe le mozioni di censura sono state trasmesse alla Prefettura per le valutazioni del caso. La seconda parte del Consiglio si è poi svolta a porte aperte. Protagonista ancora Bugli. Dopo aver comunicato la sua sospensione dal Movimento 5 Stelle - la decisione è stata presa all’unanimità dallo staff di Beppe Grillo - e la formazione di un gruppo misto denominato “Meetup”, il consigliere ha spiegato l’interpellanza e la mozione che ha portato sulla scrivania del sindaco: una relativa all’affidamento dell’incarico di manutenzione e sostituzione della caldaia del Municipio ad una ditta in cui lavora la moglie del consigliere di maggioranza Luigi Corna e una relativa alla possibilità di registrare le sedute dei Consigli comunali. “Mi chiedo se sia etico e opportuno che la gestione della caldaia venga affidata ad una ditta in cui lavora anche la moglie di un consigliere comunale di maggioranza”, ha affermato Bugli. “Chiedo che il sindaco e la Giunta approvino lo strumento di registrazione dei consigli per evitare futuri contrasti tra i verbali redatti dal Segretario Comunale e su quanto accaduto durante le sedute”, ha aggiunto a proposito dell’altra. Alle richieste sono arrivate pronte le risposte della maggioranza. “Non esiste alcun tipo di conflitto di interessi con la ditta di mia moglie. Il rapporto che abbiamo è in regime di separazione dei beni e io non ho alcun interesse nella ditta - ha inforcato Corna -. La gara è stata effettuata con più di una ditta e ha vinto quella che ha presentato l’offerta più conveniente. Se lei ha qualcosa da dire a riguardo si rivolga alla magistratura, altrimenti ritiri delle illazioni fatte al fine solo di screditare il buon nome delle persone e di un’azienda che è 60 anni che opera a Torrazza. Altrimenti, mi rivolgerò ad un legale per tutelare la mia onorabilità e quella della mia famiglia”. A esplodere sulla mozione è stato invece Rozzino. “Io rigetto la mozione perché, oltre ad essere frutto delle convinzioni personali di Bugli, lede l’immagine dell’intero Consiglio comunale. Con questa mozione - continua - lei insinua che noi, e soprattutto il nostro segretario, non sappiamo fare il nostro lavoro ma non è così. Lui è un professionista e di certo non ha bisogno di strumenti di registrazione per lavorare al meglio”.
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