Era il 24 maggio 1915 e l’Italia entrava in guerra per combattere il primo conflitto mondiale. Oggi, a distanza di cento anni, il comune di Chivasso e la Pro Loco L’Agricola ricordano il tragico evento con il “Museo Diffuso”, una fitta rete di mostre temporanee, conferenze, spettacoli musicali e teatrali che saranno sparsi per i principali centri culturali- la biblioteca MoviMente, il Teatrino Civico, la Croce Rossa- dal 25 aprile al 7 novembre. A presentare l’evento, durante la conferenza stampa che giovedì scorso ha riempito il Salone della Dama di Palazzo Rubatto sono stati il sindaco Libero Ciuffreda, l’assessore alla Cultura Giulia Mazzoli e Davide Chiolerio, presidente della Pro loco. Dopo essersi soffermati sulla brutalità della guerra, madre di dolore, distruzione e morte e sulla necessità di conoscerne gli avvenimenti, i tre hanno inaugurato l’anteprima delle manifestazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale con “…Cent’anni…”, una mostra di beneficienza nata dal desiderio dell’artista Gian Pietro Farina di donare i propri disegni alla collettività. “L’esposizione che inauguriamo oggi non è solo la testimonianza degli ambienti, delle emozioni e della vita quotidiana della nostra città agli inizi del ‘900 - ha sostenuto il primo cittadino -, ma è anche l’occasione che ci permette di raccogliere fondi da destinare al restauro del tetto del Duomo, che peraltro sono già cominciati”. Poi ha continuato: “Non solo. I soldi raccolti verranno devoluti in beneficienza per aiutare chi purtroppo non ha una fissa dimora”. I cittadini, infatti, potranno acquistare le opere di Farina partecipando ad un’asta benefica. Chi proporrà l’offerta maggiore si aggiudicherà uno dei ventidue disegni esposti. La stessa cosa potrà essere fatta per le sue copie, le ristampe ed i cataloghi. A mostrare la propria soddisfazione per le manifestazioni in programma- che vedranno protagonisti Giuseppe Valesio e Claudio Anselmo per citarne alcuni- è poi l’assessore Mazzoli. “Il Museo Diffuso rappresenta uno dei grandi risultati della città di Chivasso- commenta-. Siamo molto contenti perché da subito abbiamo ricevuto una riposta corale da parte di tutte le associazioni e dei singoli cittadini che hanno messo a disposizione le loro testimonianze”. La mostra rimarrà in esposizione a Palazzo Rubatto fino al 12 aprile.
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