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BRANDIZZO. Mercatone, la Regione si sveglia

BRANDIZZO. Mercatone, la Regione si sveglia
Non si ferma la protesta dei lavoratori del Mercatone Uno di Brandizzo. Dopo una settimana di sciopero volontario in cui hanno mostrato “di che pasta sono fatti”, i 35 dipendenti del punto vendita brandizzese non si danno affatto per vinti e continuano la loro battaglia per salvare il posto di lavoro. E quella che si apre oggi sarà una settimana decisiva per il loro futuro. Giovedì scorso, infatti, insieme ai colleghi dei 14 punti vendita piemontesi hanno avuto una serie di incontri con le autorità regionali e del Consiglio metropolitano per riuscire ad avere maggiori informazioni sulle decisioni dell’azienda e sul futuro delle loro sedi di lavoro. Tra i tanti, certamente il più importante è stato l’incontro avvenuto a Palazzo Lascaris con il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti e l’assessore al Lavoro Gianna Pentenero: dal vertice se ne sono usciti con la convocazione di un tavolo istituzionale di crisi, previsto per domani, martedì 3 marzo, a cui parteciperanno oltre ai rappresentanti sindacali e a quelli della società, il sindaco della Città Metropolitana Piero Fassino e tutti gli amministratori dei Comuni interessati. Con ogni probabilità, si farà di tutto per cercare di prorogare i termini del bando - scaduti da qualche giorno ormai - per la manifestazione di interesse di possibili acquirenti. Se il tavolo si concluderà con un pugno di mosche, resta in piedi la possibilità di un presidio nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico che potrebbe essere fissato per venerdì 13 marzo a Roma. Nel frattempo sono tanti gli attestati di solidarietà ricevuti. Tra questi quello del vicesindaco della Città Metropolitana Alberto Avetta che, pur ammettendo le difficoltà causate dal passaggio di competenze in corso fra l’ex Provincia di Torino e la neonata Città Metropolitana, ha ricordato la lunga esperienza maturata dall’ente in materia di formazione e lavoro. “In questi anni abbiamo sempre lavorato in sintonia con la Regione Piemonte su questi temi e mettiamo a disposizione le nostre capacità e competenze per individuare ogni possibile soluzione”, ha assicurato Avetta. A sperare in una proroga sono anche Francesca Frediani e Davide Bono, consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle: “Occorre salvaguardare in tutti i modi l’occupazione dei circa 400 dipendenti impiegati nei punti vendita della Regione Piemonte, oltre ai lavoratori dell’intero indotto piemontese - hanno reso noto i due in un comunicato stampa dei giorni scorsi -. Continueremo a monitorare da vicino la vicenda aziendale così come che gli impegni assunti dalla Regione vengano puntualmente attuati”.
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