Nel sottolineare il “non fatto” dell’amministrazione comunale targata Massimo Rozzino, il Movimento Cinque Stelle di Torrazza è un fiume in piena. E’ di sabato mattina, infatti, un comunicato stampa protocollato anche in Comune contenente un lungo elenco di “quanto è non stato fatto e di quanto è stato perduto” in poco più di sei mesi di attività del parlamentino torrazzese. In particolare, il consigliere di minoranza Davide Bugli, insieme al deputato Mirko Busto e al capogruppo regionale del M5S Giorgio Bertola, se la prende con l’aumento del carico ambientale che potrebbe piombare sul paese con l’ampliamento della discarica in località Fornace Nigra. Il consigliere di minoranza parte attaccando il sindaco Rozzino e l’assessore all’Ambiente Annamaria Memmo per avergli negato la possibilità di “entrare come uditore durante la fase decisoria dell'Aia avvenuta in Provincia”. “D’altronde - si legge nella nota stampa - non ci stupiamo più di tanto di un'amministrazione che non ha mai fatto ingresso in discarica. Noi del 5 Stelle abbiamo effettuato un sopralluogo lo scorso aprile”. Altro problema evidenziato, la presenza della centrale a biomasse. “Oggi a Torrazza sono sparite tutte le lenzuola appese contro la centrale. Mi chiedo quindi se per gli amministratori questo problema non esista più”. Tasse elevate, servizi dimezzati e zero trasparenza sono, ancora secondo Bugli e il deputato Busto, le altre criticità da risolvere. “Era stato chiesto lo slittamento per l’approvazione del bilancio, ma la loro risposta fu che non era possibile perché eravamo prossimi alle scadenze. Il realtà - prosegue il comunicato - avevamo tempo fino al 30 settembre, ma la loro fretta stava nel non dar tempo di leggere che le tasse erano aumentate dello 0,5 per cento. Oggi i torrazzesi se ne sono accorti con il pagamento della Tasi e della Tari”. Riguardo alla mancanza dei servizi, la denuncia è rivolta soprattutto al dimezzamento dei passaggi per la raccolta dei rifiuti da parte di Seta a fronte di un aumento del 20 per cento delle spese, la perdita di una fermata del treno e l’assenza nel Comune di un ufficio tributi. Altro colpo secco viene dato sul capitolo trasparenza. “In Consiglio comunale sono state portate una serie di mozioni - conclude -. Tra queste c’erano l’installazione di un impianto audio- video dai costi relativamente economici, circa 800 euro, una bacheca delle minoranze per dar conto del lavoro finora svolto alla cittadinanza, che fa i due terzi dell’attuale maggioranza, e il riposizionamento del tavolo del Consiglio comunale per non dare le spalle ai cittadini. Tutte sono state bocciate all’unanimità dalla maggioranza…”.
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