Sono settimane a dir poco difficili quelle che stanno attraversando i ventuno dipendenti della “Rondinella”, la residenza per anziani di Rondissone. Da tre mesi infatti Agorà Piemonte, la cooperativa che gestisce la struttura di proprietà comunale, non eroga più gli stipendi ai lavoratori: operatori sanitari, alberghieri, fisioterapisti ed educatori- che ogni giorno si prendono cura degli anziani. Venti, in tutto. “E’ da novembre 2014 che non percepiamo più lo stipendio - esordisce Roberta Merlo, delegata sindacale della struttura -. Non abbiamo nessuna intenzione di fare polemica, solo vogliamo evidenziare che, nonostante l’assenza totale di comunicazione con la cooperativa e il ritardo ‘patologico’ della busta paga, siamo qui a garantire il servizio di assistenza a tutti i degenti”. Persone che provengono sia da comuni vicini, come Torrazza, che da quelli più lontani, come Roppolo e Settimo Torinese… “Addirittura - continua Merlo - ci è stato chiesto di migliorarci con corsi di aggiornamento. Cosa che, in condizioni di normalità ma non ora, siamo disposti a fare perché teniamo molto al nostro posto di lavoro”. Al momento, a preoccupare i dipendenti sono le ripercussioni economiche che si sono abbattute negativamente sulle loro famiglie. “Abbiamo tutti bisogno dello stipendio. Molti di noi non riescono più a pagare le spese, altri hanno già ricevuto lettere di ingiunzione e pignoramenti. Siamo veramente stanchi”. Sempre la delegata fa sapere che, per cercare di risolvere la situazione, la scorsa settimana i dipendenti hanno anche avuto un incontro con il sindaco Miriam De Ros. “Giovedì, durante il colloquio, ci è stato detto che gli stipendi erano stati appena sbloccati, ma al momento non abbiamo ancora ricevuto niente. In caso fosse vero, non sappiamo nemmeno se riceveremo gli arretrati oppure no”. Ad esprimere la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori è il direttore della casa di riposo, Massimiliano Balsamo: “La situazione in questo momento è piuttosto difficile per tutti. Agorà Piemonte si trova a dover recuperare diversi milioni di euro dalle Asl, dai fornitori, dagli enti pubblici e questo sta causando dei ritardi nel pagamento degli stipendi - commenta Balsamo -. Ovviamente l’azienda non lo sta facendo apposta, anzi da parte sua la volontà è di risanare al più presto questa condizione che s’è venuta a creare”. Dall’altro lato il direttore mostra tutta la propria solidarietà nei confronti del personale della residenza. “Da parte mia, quello che sto cercando di fare è sensibilizzare i dipendenti ad essere uniti, a fare squadra tra loro. Soprattutto è importante che continuino a comportarsi in modo responsabile, come hanno fatto fino ad ora. Questo - conclude - perchè non dobbiamo agire a discapito degli anziani ma continuare a garantire loro il servizio”.
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