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MONTANARO. Per “Città Futura” si fa strada l’ipotesi “Patto regionale incentivato”

MONTANARO. Per “Città Futura” si fa strada l’ipotesi “Patto regionale incentivato”
A poco più di un mese dal termine dei lavori della Commissione Speciale, inizia a vedersi una luce al fondo del tunnel in cui s’è infilata “Città Futura”, la società a capitale pubblico del Comune di Montanaro attualmente in liquidazione. A garantire il salvataggio della farmacia comunale e dell’asilo nido “Teresa Noce”- con conseguente risanamento di oltre un milione di euro di debiti nei confronti di fornitori di farmaci e company - sarebbe infatti la trasformazione di Città Futura in azienda speciale. E se fino all’altro ieri questa possibilità era sul punto di essere accantonata a causa della mancanza di alcuni requisiti che impedivano l’accesso ad un mutuo chirografario, la presenza di un bilancio in pareggio in primis, ora pare esserci un improvviso cambio di rotta. Merito della proposta di Michele Racco, tecnico di “Montanaro Domani” al sindaco Giovanni Ponchia e al liquidatore Luigi Tealdi. La trasformazione in Azienda Speciale potrebbe infatti avvenire grazie all’adesione al Patto regionale verticale incentivato previsto dalla legge di stabilità per l’esercizio 2015. “Attraverso tale ‘Patto’ - sostiene Racco - i Comuni, insieme alle Province, possono ricevere contributi da destinare esclusivamente alla riduzione, anche parziale, del proprio debito, a favore delle Regioni che cedono spazi finanziari agli Enti Locali ricadenti nel proprio territorio che ne fanno richiesta. Il fine è quello di favorire i pagamenti in conto capitale in favore dei creditori”. In sostanza questo significa che, aderendo all’iniziativa, la Regione Piemonte erogherebbe dei finanziamenti utili al pagamento dei debiti della partecipata comunale garantendo, di fatto, la sopravvivenza dei servizi. Anche Silvano Ferro, consigliere di minoranza della lista “Montanaro Domani” e presidente della Commissione Speciale, ha mostrato il proprio interesse alla proposta. “Montanaro è uno dei pochi comuni del Piemonte a non aver ancora aderito all’iniziativa - spiega Ferro -. Dal momento che non si può accedere ad un mutuo chirografario perché il bilancio non è in pareggio e non possiamo nemmeno sforare il patto di stabilità senza incorrere in sanzioni, il Patto regionale verticale incentivato rappresenta l’unica possibilità che abbiamo per evitare la liquidazione”. D’altra parte, la fine della Commissione Speciale è ormai vicina e “se vogliamo arrivare a marzo con qualcosa in mano, la strada da seguire è questa”.
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