Salvare a tutti i costi l’asilo nido “Teresa Noce”. Di questo si è dibattuto mercoledì sera, durante l’ultima riunione della Commissione Speciale per Città Futura, la società a capitale pubblico del comune di Montanaro ancora in liquidazione. Dopo mesi e mesi in cui non si faceva altro che ipotizzare una possibile trasformazione della partecipata in azienda speciale e parlare delle sorti della farmacia comunale - e del suo debito di oltre 1 milione e 300 mila euro nei confronti dei fornitori dei farmaci -, dalle parole si sta lentamente passando ai fatti... Così almeno hanno fatto intendere le dichiarazioni del socio liquidatore Luigi Tealdi. “Pur offrendo un servizio di qualità, e con rette che tutto sommato si trovano nella media, quello dell’asilo comunale è un bilancio in passivo, continuamente in perdita”, ha commentato il commercialista l’altra sera. Solo il pagamento degli stipendi di due educatori, compresi anche di oneri accessori e utenze, porterebbe via tra i 70 ed i 75 mila euro in un anno. Aggiunte le altre spese, si arriverebbe ad una perdita, sempre annuale, di 100 mila euro. Una cifra troppo elevata per un asilo che vede precipitare sempre più il numero dei bambini che accedono al servizio. “Nonostante questo - ha continuato - l’asilo è indispensabile e va salvato”. Come farlo l’ha detto Michele Racco, tecnico della lista Montanaro Domani. La soluzione, a sua detta, sarebbe quella di dare in concessione l’asilo nido “Teresa Noce” ad una società cooperativa. Nella proposta presentata, infatti, si legge che “la cooperativa che ne assumerà la gestione, ne ottimizzerà la conduzione stessa e ne incrementerà le richieste”. Dall’altro lato, sostiene Racco, anche il Comune avrà degli obblighi da rispettare. Concedere in comodato d’uso la struttura e le attrezzature dell’asilo, intervenire sulle utenze domestiche, garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stabile conservando stipendio e posto di lavoro del personale sono le proposte suggerite. Poi il tecnico ha aggiunto: “Verrà valutata una rimodulazione delle rette anche prendendo in considerazione una maggiore flessibilità d’orario con aperture anche al sabato mattina e con servizi pre e post scuola”. D’accordo su questo punto è anche il sindaco Giovanni Ponchia. “La Commissione Speciale sta finalmente iniziando a dare i suoi frutti - ha commentato il primo cittadino -. Questa è l’ultima possibilità che abbiamo per portare in salvo Città Futura. Sono davvero molto contento che siamo riusciti ad arrivare alla stessa idea di salvare l’asilo e la farmacia comunali in modo democratico”.
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