Cerca

CHIVASSO. Carnevale: cronache di un’altra festa

CHIVASSO. Carnevale: cronache di un’altra festa
Domenica prossima compirà 72 anni. Lei, Leonarda Mescia detta “Lea”, conosciuta da tutta la città come la signora “Fatibene” per tanti anni, ininterrottamente dal 1973 al 1993 e poi ancora nl 2000 e 2001  è stata il fotografo ufficiale del Carnevale di Chivasso. Ed erano tempi in cui  i nomi dell’Abbà e della Bela Tolera si venivano a conoscere solo il giorno dell’epifania. Tempi di bocche cucite, di sorrisetti, di “io lo so e non lo dico”, con lei che più di tutti il segreto era capace di custodirlo, scusandosi con amici e conoscenti stretti, fedele depositaria di una manifestazione che avrebbe dovuto e sapeva anche regalare un tocco di magia. “Ho cominciato a lavorare che avevo appena 14 anni -  ci racconta -. Prima da Martoglio, poi a Torino, infine da Lovazzano. Nel 1972 ho aperto il mio negozio e nel 1973 mi fu offerto di fare il mio primo Carnevale. Ero contentissima. Di più.... Non aspettavo altro... Me lo chiese Martoglio impegnato con il figlio che avrebbe fatto l’alfiere. Mi disse che lui quell’anno non se la sarebbe sentita. Io evidentemente accettai al volo e fu un’esperienza indimenticabile e infatti non l’ho mai dimenticata.   Sul carro Maura Limido e Nino Giacoletti. Bellissimi. Stampai anche migliaia di cartoline con i personaggi e le distribui in tutte le scuole....” Altri tempi. Tempi di Rolley Flex e Hasselblat. Nessun automatismo. Tutta bravura... “E io di foto - se la tira ma neanche tropo Lea - non ne ho mai inciuccata una che sia una... In chiesa, in esterno, alle cene... ” Poi ad un certo punto il big-ben. “Il Carnevale mi ha sempre dato tanto e quando ho detto stop è perchè il mio fisico non mi avrebbe permesso di continuare. Si trattava e si tratta di una manifestazione davvero molto impegnativa. C’è tanto lavoro da fare se lo si vuole fare bene e io non ho mai fatto meno di 3 mila scatti. Ho detto basta nel 1991. Poi nel 1993 non sono riuscita a dire di no ad Alexia Gallina e Severino Trombetta e sono ritornata in pista nel 2000 con Silvia Poncini e Mario Gamba e poi ancora nel 2001 con Elena Canuto e Walter Gamba...”. Dal lancio delle caramelle ai coriandoli, con il sole e con la pioggia, alla sfilata sotto le stelle del martedì grasso e nel giorno di Carnevalone. Dalle investiture al Politeama a quelle in piazza. Dal Carnevale ricco alla crisi degli ultimi anni. In prima fila. Sempre in prima fila... “Una cosa posso dirla - aggiunge ancora Lea - La storia delle tradizioni in crisi è un po’ una leggenda metropolitana. Si è sempre detto, ma poi la festa c’è sempre stata e la gente non s’è mai tirata indietro. Il Carnevale alla fine piace. Certo alcuni personaggi hanno fatto la differenza. Se sono conosciuti un po’ cambia...”. L’Abbà che più è riuscito ad interpretare il Carnevale? “Sicuramente Giancarlo Francone! Era il 1982” E la Bela Tolera più bella del Reame? “Anche qui non ho dubbi. Silvana Benco nel 1979...”.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori