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MONTANARO. In classe con meno di dieci gradi. I genitori scrivono a Ponchia

MONTANARO. In classe con meno di dieci gradi. I genitori scrivono a Ponchia
Fanno lezione al gelo ed è subito polemica. E’ successo a Montanaro, all’inizio della scorsa settimana. Protagonisti, i bambini della scuola d’infanzia “Walter Fillak” di via Ubertini. Rientrati a scuola dopo lo stop imposto dalle vacanze natalizie, i piccoli allievi della materna, di età compresa tra i tre ed i cinque anni, si sono ritrovati a dover rimanere in aule gelide con guanti e berretto a causa di un problema alla centralina elettrica che ha mandato in tilt l’impianto di riscaldamento. La temperatura sfiorava a malapena i dieci gradi. Cinque, secondo alcuni genitori. Proprio i genitori dei piccoli allievi hanno espresso tutta la loro rabbia attraverso una lettera spedita al sindaco Giovanni Ponchia e all’assessore all’Istruzione Bruna Bocchiotti, ai consiglieri comunali e al dirigente dell’istituto comprensivo, venerdì scorso, 9 gennaio. “Vorremmo capire come ed in che modo, nel corso della giornata di emergenza, si sono attivate le autorità locali per far fronte ai problemi”, hanno inforcato, presentando, poi, una lista di domande a cui vorrebbero ricevere risposta: “E’ materia di legge - o di regolamenti scolastici - un requisito minimo di temperatura  al di sotto del quale non si possono svolgere regolarmente le lezioni? Chi ha la facoltà di decidere la chiusura dell’Istituto in assenza delle condizioni minime? Quale è stato il criterio che è stato alla base della scelta di decidere di mandare a casa gli alunni della scuola primaria e di trattenere i più piccoli della materna? E’ stato effettuato un sopralluogo nelle classi per verificare se vi erano le condizioni minime necessarie per svolgere regolarmente le lezioni? Sono stati inviati sul luogo dei tecnici comunali? Durante il corso della giornata il preside, il sindaco o l’assessore competente hanno effettuato un sopralluogo nelle classi per verificare l’evolversi della situazione? Per quale motivo non si è provveduto ad informare i genitori consigliando agli stessi di andare a prendere i bambini o di non portarli a scuola considerando il fatto che esistono anche  dei portali di informazione istituzionale?”. Intanto, sul nostro sito internet 12alle12.it è scoppiata la polemica tra il consigliere comunale Piersilvano Ferro e il sindaco Ponchia. “Mi sono recato personalmente alla Fillak per fare un sopralluogo e quando sono entrato nelle classi ho trovato i bambini attaccati ai termosifoni che cercavano di scaldarsi. Tutto questo è successo perchè, per risparmiare, la caldaia è stata accesa soltanto alle 5,30 del mattino. Trovo che, da parte dell’amministrazione comunale e dell’assessore competente,  non ci sia stata la dovuta attenzione verso questo disservizio. Sono arrivato lì e loro non c’erano”, ha inforcato Ferro, chiedendo anche le dimissioni dell’assessore Bocchiotti. Secca la replica di Ponchia: “La ditta era stata avvertita dai nostri uffici il giorno 5 gennaio per l’accensione anticipata,  la caldaia era stata messa in funzione con il giusto anticipo. Io, personalmente, padre di due figli in età scolare, comprendo perfettamente il disagio per i genitori, i bambini ed il personale scolastico, a cui porgo le mie personali scuse, ma non posso accettare quanto dichiarato in merito alle accuse di non aver acceso la caldaia per risparmiare”.
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