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SETTIMO. Ferdinando Vetere, professione: attore

SETTIMO. Ferdinando Vetere, professione: attore
È un giovane e promettente attore del panorama cinematografico nazionale. Si chiama Ferdinando Vetere, ha 29 anni ed è di Settimo Torinese. Vegetariano e con un grande amore per gli animali, Ferdinando è nato a Torino sotto il segno del toro il 25 aprile, giorno della Liberazione italiana, figlio di  genitori calabresi. La sua più grande passione, neanche a dirlo, è il cinema. Dopo molti anni di sacrifici e di studio intenso nelle migliori accademie di recitazione cinematografica, corsi di combattimento scenico e workshop con famosi registi - tra i quali spicca “Acting on Camera” con Federico Moccia tenutosi a Roma – ed oltre diversi piccoli ruoli in fiction TV e film usciti nelle sale cinematografiche, quello che si è appena concluso può essere considerato per lui l'anno della svolta. Il 2015, infatti, riserverà delle grandi sorprese... Allora Ferdinando, per cominciare, parlaci un po' di te. Come ti definisci? Mi considero una persona fortemente determinata ed incentrata in quello che fa. La recitazione è, ormai da tempo, la cosa per me primaria. Però, sono anche in grado di accettare qualsiasi cosa mi venga detto, sia in negativo che in positivo. Le critiche, se capitano, non mi rassegnano ne tantomeno mi spaventano. E sul lavoro invece? Sul lavoro posso dire di possedere una buona presenza scenica, so di essere portato e predisposto in quello che faccio e so di avere un’ ottima memoria, cosa molto importante per un attore. Ovviamente, sono ancora giovane e so che la strada per affermarmi è ancora lunga, ma sono una persona ambiziosa. Sono sicuro di arrivare in alto dove punto, senza però illudermi e sapendo che nella vita non si finisce mai di imparare. Quando è nato il tuo amore per il cinema? La passione per il cinema è una cosa che mi accompagna da sempre. Sin da bambino, mi mettevo davanti allo specchio e provavo a ripetere le battute dei film che guardavo. E come te la cavavi? Devo dire che mi riusciva piuttosto bene. Poi, oltre lo studio ritengo che serva innanzitutto una buona predisposizione, del talento. Se scegli di recitare lo fai perché ami questo mestiere, perché trovi fantastico passare dall'interpretazione di un personaggio all'altro, spesso completamente diversi tra loro e completamente diversi da te. In quale genere cinematografico preferisci cimentarti? Mi piacciono molto i thriller psicologici, quelli in cui si gioca con la psicologia, ma anche il genere drammatico e le commedie brillanti. Devo ammettere che trovo affascinante interpretare i ruoli del “cattivo”, ma alla fine penso che un bravo attore deve saper fare tutto. Quelli che invece non ti piacciono? L' horror. I tuoi miti in questo settore? Senza dubbio Al Pacino e Marlon brando. Cinema italiano o americano? Americano. In Italia qualcosa di buono esce, però obiettivamente non è la stessa cosa. Con quali registi ti piacerebbe lavorare? Il massimo sarebbe poter recitare con Quentin Tarantino e Martin Scorsese, ma anche con l'italiano Stefano Sollima che considero un genio, non mi dispiacerebbe. Passiamo ai tuoi lavori. Insieme al famoso attore uruguaiano George Hilton, sei stato protagonista del film "La promessa del sicario" del regista Max Ferro con produttore esecutivo Antonio Castronovo, che uscirà nelle sale verso febbraio. Come è andata questa esperienza? Molto bene, direi. Lavorare con George Hilton, attore che ha fatto parte della storia del cinema italiano, è stata davvero una grande esperienza ed un modo per crescere professionalmente. Puoi anticiparci qualcosa della storia? La trama del lungometraggio ruota intorno ad una valigetta dal contenuto misterioso che diventa improvvisamente l'oggetto del desiderio sia dei due giovani sicari interpretati dagli attori torinesi Enzo Dino e Steph Bianco, che di diverse organizzazione criminali, tra cui quella in cui fanno parte i personaggi interpretati da me e da George Hilton. Da qui in poi ad alimentare la trama sarà un susseguirsi di omicidi e regolamento di conti vari. La definirei una pellicola violenta e per certi versi torbida. Un action-thriller in perfetto stile Tarantino, quindi... Proprio così. Con la differenza che è ambientato a Torino e alcune scene sono state girate a Venaria e Fossano. Tra i tuoi lavori c'è anche lo Short Film "I AM NOBODY” (Io sono nessuno), in cui oltre che attore protagonista ne sei stato anche sceneggiatore e regista insieme ad Enzo Dino. Questo è un genere diverso rispetto al thriller. Sì, decisamente. Si tratta di un progetto nato appunto insieme ad Enzo Dino e con produttore esecutivo Pietro Massaioli. Ne è venuto un prodotto di alto livello. Ora è in fase di montaggio ed una volta pronto lo presenteremo ai principali Festival nazionali ed internazionali. Come è nato? Entrambi volevamo creare un film che avesse uno sfondo sociale e soprattutto che si adattasse bene alla perdita dei valori dei giorni nostri. In che senso? Lo Short Film racconta la storia di un ragazzo, Pietro (interpretato dal sottoscritto), che dopo aver perso in passato i genitori, viene lasciato dalla fidanzata Anna (interpretata dalla bravissima attrice umbra Ami Codovini), perde il lavoro, la casa e si trova a vivere in strada. Non voglio rivelare altro ma dico solamente che alla fine il protagonista capirà quanto utile gli sia stata quell'esperienza, nonostante le tante difficoltà incontrate. Tra l’altro, nel cast c’è anche Steph Bianco. Il messaggio che vuole lanciare qual’è? Che non si è mai spacciati, che basta tirar fuori la forza di volontà per ritrovare la strada della risalita. E poi è un invito ad andare oltre i pregiudizi. Altri progetti interessanti in cui hai fatto parte recentemente? Ne cito due: ho recitato nello Short Film “Butterfly Wings” con regia di Michael Bertuol e nella serie “L’apocalisse degli eroi – Il giorno de il Corvo” di Luca G. Gabriele e Chiri N. W. In quest’ultimo ne ha fatto parte anche Massimo Costa, attore di Camera Café. Devo dire che mi sono trovato molto bene con i registi e spero di collaborare ancora con loro in futuro. E dal 2015 cosa ti aspetti? Un Oscar! (ride) Dico solamente che ci sono tanti progetti importanti in ballo, anche lontani da Torino, e spero si realizzino. Per il momento, però, mi concentro su questi impegni.
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