Cerca

PONT CANAVESE. Via Marconi: cittadini dal Prefetto

PONT CANAVESE. Via Marconi: cittadini dal Prefetto

La famiglia Sandretto, il giorno dell'inaugurazione di via Sandretto

Si sono recati in Prefettura, convocati in seguito all’esposto contro il cambio di nome della loro via. Gli abitanti dell’ultimo tratto di Via Marconi – quello che l’amministrazione comunale di Pont vuole trasformare in “Via Modesto Sandretto” volevano esserci tutti all’incontro, dai giovani ai pensionati: “Noleggiamo due pullman!” – era stata la proposta. Alla fine sono andati in cinque ma i corridoi della Prefettura hanno rischiato di essere invasi da decine di persone arrabbiate, che non hanno nessuna intenzione di cedere a quella che ritengono una violenza compiuta nei loro confronti. Da oltre tre mesi hanno riempito cancelli e  portoni di manifestini con la scritta “Noi abitiamo in Via Marconi” e sostituiscono regolarmente i cartelli man mano che la pioggia li  rovina. Attendevano da tempo di essere convocati (si sa che il sindaco Coppo si è recato in Prefettura due o tre volte) ed hanno esposto le loro ragioni al viceprefetto uscente ed a quello subentrante. Torneranno a breve anche perché incombe la data del 1 gennaio, nella quale il cambio di nome dovrebbe diventare effettivo. Dicono:  “Non siamo quattro gatti, come si ostina a ripetere il sindaco. Inascoltati dall’amministrazione, siamo intristiti e demoralizzati, ci sentiamo violentati nei nostri intimi sentimenti,  privati della nostra identità. Se il nome venisse davvero cambiato non sapremmo più cosa rispondere alla domanda: <Dove sei nato?>: sarebbe sconvolgente soprattutto per le persone anziane ma anche per i giovani”. Ed ancora: “In un momento storico come questo, di crisi profonda e di incertezze per il futuro, non riteniamo che il morale dei cittadini possa essere risollevato cambiando l’intestazione di una via… o di un tratto di via”. Ritorna l’altro leit-motiv del rifiuto: l’opportunità di rendere omaggio al rappresentante di una famiglia che ha sì creato lavoro per un certo tempo ma che ha poi abbandonato azienda e lavoratori ad un miserevole destino: “In questa via che il sindaco vuole intitolare a Modesto Sandretto, la sua azienda ha avuto sede per diciassette anni, dal 1971 all’88; da allora ci sono stati cinque passaggi di proprietà, sempre collegati a momenti di grave crisi.” Anche oggi siamo ben lontani dalla ripresa: si lavora a ritmo ridotto per la risistemazione ma non si produce ancora nulla. “Se proprio gli si vuole rendere omaggio – ripetono ancora i protestatari -  avevamo proposto e riproponiamo di intitolargli una via nuova o di collocare un suo busto davanti all’ingresso dello stabilimento”.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori