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IVREA. Guardare il dito o puntare alla luna?

IVREA. Guardare il dito  o puntare alla luna?

Pierre Blasotta in consiglio comunale

“Avrei anche dovuto comunicare ai consiglieri comunali che “da piccolo” ho rotto qualche vetro giocando a pallone con i miei amici?” Si! Porca la miseria. Si! Se si vogliono assumere incarichi pubblici, dovrebbe essere il minimo.... Non la pensa così Ettore Morezzi che in un’intervista, tra il serio ed il faceto, rilasciata al periodico La Sentinella del Canavese, candidatamente ammette che se ne impippa di essere finito nel tritacarne mediatico. Bella roba! L’intervista (toh guarda...) casca a fagiolo, non foss’altro che questa sera, in consiglio, si discuterà proprio di lui e della richiesta di dimissioni dal cda della Fondazione Guelpa presentata dal Movimento 5 stelle. Perchè? Perchè Morezzi, classe 1936, ex dirigente Olivetti ed ex democristiano vicino a Martinazzoli, nel 2008 ha patteggiato una condanna a 11  mesi per la bancarotta fraudolenta della Tecdis di Chàtillon. Finita qui? Macchè! Che cosa poteva ancora chiedergli il giornalista per metterlo in difficoltà? Già! Che cosa? Per esempio, come mai, secondo Morezzi, il casellario giudiziario sia saltato fuori  proprio oggi.... “Bella domanda” ha sottolineato Morezzi contento come una Pasqua di poter guardare al dito e non puntare alla luna.... . Morale dell’intervista: il problema non è mica la condanna, ma chi ha passato la notizia di condanna. Insomma siamo alla frutta anche dal punto di vista mediatico. E Morezzi finisce con il trasformarsi in capro espiatorio di una battaglia politica al sindaco interna al Pd (figuriamoci...) , vittima sacrificale dei rottamatori (dove sono?) che se la prendono con i poveri anzianotti (proprio a Ivrea) che pure hanno dato e continuano a dare tanto (sarà...!). E sono parole che davvero non si possono più stare ad ascoltare nè leggere. Non lo sono a tal punto che anche su facebook, sul profilo di uno dei  responsabili eporediesi del pd Matteo Fanciulli è scoppiato un pandemonio, con  interventi molto accesi del presidente del consiglio Elisabetta Ballurio, del vice Capirone, di Franco Giorgio, di Tommaso Gilardini, Elisa Troglia, Adelmo Gallo, Angelo Spiller, Damiano Dolando, Roberto Gallina, Lorenzo Succio, Paola Mino, Sara Monte Caserio, Donato Perencin, Andrea  Ocleppo, Michele Allara, Dimitri Buracco, Dario Blanc, Francesco Ferrentino, Massimiliano De Stefano, Federico Bona, addirittura Fabrizio Giaccone di Caluso. Un dibattito su che cosa è il Pd e che cosa rappresenta agli occhi dei cittadini. Un dibattito sulla Carta di Pisa e sulla trasparenza.  Sul ruolo degli amministratori pubblici e sulla loro responsabilità.
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